Agesilao non biasimava coloro che venivano ingannati dagli amici, ma criticava aspramente coloro che lo erano dai nemici, e giudicava saggio raggirare coloro che non avevano fiducia, ma scellerato ingannare coloro che ne avevano. Gioiva se veniva lodato da coloro che desideravano biasimare le cose non piacevoli, e non odiava alcuno di quelli che parlavano con franchezza, mentre si guardava da coloro che celavano il proprio pensiero come dalle imboscate. Detestava i calunniatori più dei ladri, giacchè riteneva una punizione maggiore essere privato degli amici che delle ricchezze. E tollerava serenamente gli errori dei privati cittadini, mentre stimava grandi quelli dei comandanti, poichè riteneva che i primi facessero danno a poche cose, i secondi, al contrario, a molte.