Si tramanda che, mentre Cesare valicava le Alpi ed occupava una cittaduzza barbarica abitata da veramente pochi uomini, nonchè povera, i suoi compagni d'arme abbiano affermato, ridendo e scherzando: 'Vi sono forse, qui, l'ambizione per il potere, le lotte per il primato, le invidie reciproche tra i potenti?'; (E si dice che) Cesare, fattosi serio, abbia loro replicato: 'Preferirei essere primo presso costoro che secondo presso i Romani'. Parimenti, mentre in Iberia v'era di nuovo un momento di tregua, (si tramanda che) -mentre leggeva attentamente uno dei testi scritti riguardo Alessandro- egli abbia meditato a lungo tra sè, e che sia poi scoppiato in lacrime; (si dice dunque) che i suoi amici, sorpresi, ne abbiano domandato il motivo: 'Non vi pare essere degno di dolore il fatto che se Alessandro, alla mia età, aveva già tanto potere, da me, invece, non è stato portato a termine nulla di così valoroso?'