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Curzio Rufo: Un segno divino ammonisce Alessandro durante l'assedio di Gaza

 
Versione di Curzio Rufo: Un segno divino ammonisce Alessandro durante l'assedio di Gaza, da 'Corso di lingua latina per il biennio', di Laura Pepe, Danilo Golin. - Dalla grammatica alla traduzione - Unità 14-25 (Volume II)




Alexander muros militibus circumdari iussit, ortoque sole, priusquam admoveret exercitum, opem deum exposcens, sacrum patrio more faciebat: forte praetervolans corvus glebam, quam unguibus ferebat, subito amisit; quae regis capiti incidit, ipsa autem avis in proxima turre consedit. Inlita erat turris bitumine ac sulphure, in qua, alis haerentibus, frustra se adlevare conatus, a circumstantibus capitur. De ea re vates rex consulere voluit. Is respondit urbis quidem excidium augurio illo portendi, ceterum periculum esse ne rex vulnus acciperet. Itaque monuit, ne quid eo die inciperet. Ille, quamquam aegre ferebat unam urbem sibi obstare quominus securus Aegyptum intraret, tamen paruit vati signumque receptui dedit.
 
 
TRADUZIONE
 
 
Alessandro, ignaro di tutte le azioni che venivan eventualmente compiute presso il nemico, assediava la città di Gaza. A capo della città vi era Beti, di grande fiducia nei confronti del suo re, e costui proteggeva con una piccola truppa di guardia un lungo tratto di mura. Alessandro ordinò che le mura fossero circondate con soldati, e, sorto il sole, prima di muovere l'esercito, supplicando l'aiuto degli dei, eseguiva un rito sacrificale secondo il costume della propria patria: per caso un corvo, passando in volo, lasciò cadere all'improvviso una zolla di terra, che recava tra gli artigli, ed essa precipitò sul capo del sovrano, mentre il medesimo volatile s'appollaiò su una torre vicina. La torre era stata cosparsa di bitume e zolfo, sulla quale, incastrandosi le sue ali, il corvo, per quanto si sforzasse (lett: participio perfetto) invano d'alzarsi in volo, fu catturato dagli astanti. Il sovrano desiderò consultare un indovino (lett: plurale) riguardo a questo fatto. Quello replicò che con quel presagio si pronosticava senz'altro la conquista della città, ma che v'era il pericolo che il re ricevesse ferita. Dunque l'ammonì a non intraprendere alcunchè, quel giorno. Egli, quantunque mal tollerasse che una sola città gl'impedisse di fare ingresso, sicuro, in Egitto, tuttavia ubbidì al vate, e diede il segnale della ritirata.

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