Atene dopo la cacciata dei Pisistratidi. L’ostracismo
Versione greco tradotta di Aristotele
Τούτων γενομένων δημοτικωτέρα πολύ της Σόλωνος εγένετο η πολιτεία καί γαρ συνέβε….
Traduzione
Avvenuti questi fatti, la costituzione acquistò un carattere assai più popolare che quella di Solone; accadde infatti che la tirannide fece cadere in desuetudine, le leggi di Solone, perché non se ne valevano più, e che Clistene promulgò nuove leggi ispirando a conciliarsi il popolo, e fra esse fu promulgata anche quella riguardante l’ostracismo. E gli Ateniesi, vinta la battaglia di Maratona, sotto l'arcontato di Fenippo (490_89), lasciati trascorrere due anni dopo la vittoria, quando già il popolo era audace, Allora per la prima volta applicarono la legge dell'ostracismo, che era stata posta per il sospetto riguardante i potenti, perché Pisistrato, essendo demagogo e stratego, divenne tiranno. E per primo Fu ostracizzato fra i suoi congiunti Ipparco, figlio di Carmo, del demo di Collito, a cagione del quale soprattutto Clistene aveva emanato la legge, volendo cacciarlo via. Infatti gli Ateniesi agli amici dei tiranni, quanti non partecipavano alle sommosse, permettevano di abitare la città, seguendo l'abituale mitezza del popolo; è la loro guida e rappresentante fu Ipparco. Dunque, per tre anni ostracizzarono gli amici dei tiranni, a cagione dei quali era stata posta la legge, e dopo di ciò, nel quarto anno, che fra gli altri, se qualcuno sembrava elevarsi troppo, lo obbligavano a trasferirsi altrove; e per primo fu colpito d'ostracismo, fra coloro che erano lontani dalla tirannide, Santippo figlio di Arifrone. Venne ostracizzato in tali circostanze Aristide, figlio di Lisimaco. Nel quarto anno poi riaccolsero tutti gli ostracizzati, sotto l'arcontato di Ipsechide (481-80), a cagione della spedizione di Serse.