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Il pastore e il mare


Versione greco tradotta di Esopo

 


Ποιμην τις εν παραθαλασσιω τοπω ποιμνιον νεμων ορων γαληνιωσαν

Traduzione

Mentre un pastore pascolava il gregge in una zona prossima al mare, guardando che il mare si era placato, sognò cambiando vita e diventando marinaio, di navigare per (fare) commercio. Perciò venduto il gregge e acquistato una grande quantità di datteri, partì auspicando che in poco tempo la nave venisse riempita di ricchezze. Quando arrivò nel mare giunse un inverno duro e siccome la nave rischiava di affondare fu obbligato a buttare tutto il carico tra le onde per salvarsi e a fatica con la nave vuota si diresse verso il porto. Ma dopo non pochi giorni sopraggiungendo qualcuno ed il mare essendosi placato, guardando la tranquillità, questo urla: “non avere fiducia, infatti desidera (il mare) nuovamente i datteri e per questo motivo si mostra calmo, perché spera,  nel caso in cui fosse furioso, che gli saranno buttati altri datteri”.
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