Sulle cime si era già accumulata molta neve, perché sopraggiungeva il tramonto delle Pleadi, e Annibale vedeva che l’esercito era scoraggiato per le sofferenze precedenti e per quelle che ancora si attendevano: allora egli, radunatolo cercò di confortarlo, avendo come unico argomento, per ottenere lo scopo, la vista chiara dell’Italia: infatti questa soggiaceva ai predetti monti in modo tale che, guardando gli uni e l’altra, pareva che le Alpi avessero l’aspetto di una acropoli dell’intiera Italia, Perciò mostrando loro la pianura del Po e in genere facendo menzione della benevolenza dei Galli che la abitavano e in pari tempo anche indicando la posizione della stessa Roma, fino ad un certo punto rese coraggiose le sue truppe. E’ non si imbatte più in nemici, eccetto coloro che facevano del male di nascosto, ma per i luoghi e per la neve perdette non molti meno di quelli che erano periti durante la salita. Infatti la discesa era stretta e a precipizio e la neve rendeva invisibile a ciascuno il sentiero; perciò tutto quello che era caduto o precipitato fuori della via rotolava già nei burroni. Tuttavia essi tolleravano questa disgrazia, come quelli che erano avvezzi a simili mali: ma quando si trovarono di fronte a un luogo tale che a cagione della strettezza non era possibile oltrepassarlo né con gli elefanti né con gli animali da soma, poiché anche prima la frana era di circa uno stadio e mezzo allora si era recentemente allargata anche di più, allora di nuovo accadde che l’esercito si avvilì e si distolse dal continuare.