Uno storico dichiara quale sarà il metodo della propria opera
Versione greco tradotta TucidideΟσα μέν λόγω ειπον οι Αθηναιοι καί οί Λακεδαιμόνιοι η μέλλοντες πολεμήσειν η εν αυτω…..
Traduzione
Quanto ai discorsi che tennero gli Ateniesi e gli Spartani o stando per iniziare le ostilità o trovandosi già in guerra, difficile era per me riprodurre proprio le precise parole che furono pronunciate, sia in quelli che io intesi personalmente sia in quelli che mi vengono riferiti da qualsiasi altra fonte: ma essi sono stati riprodotti nell’opera mia così come pareva che ciascuno, parlando, dicesse quanto era più opportuno riguardo a ciò che avveniva di volta in volta, tenendomi più che fosse possibile vicino a tutto il contesto dei discorsi, quali furono realmente pronunciati. Circa i fatti compiuti durante la guerra, non stimai degno scriverli informandomi dal primo che capitava e nemmeno secondo a me pareva, bensì quelli dei quali io fui testimone oculare e quelli intesi da altri, investigando intorno a ciascuno con la maggiore esattezza possibile. E l’indagine venne da me compiuta con fatica, perché quanti avevano partecipato ai singoli fatti non riferivano a un modo sulle medesime cose, ma secondo che ciascuno aveva di propensione e se li ricordava più o meno. A chi ascolti, forse per la mancanza dell’elemento leggendario la mia narrazione apparirà poco dilettevole; ma quanti vorranno conoscere la sicura verità sia dei fatti accaduti sia di quelli che di nuovo dovranno accadere un giorno, uguali o simili, conforme alle innate tendenze degli uomini, sarà sufficiente che costoro giudichino utili le cose che io narro. L’opera mia si presenta come un possesso perpetuo per l’umanità anziché come una declamazione da udirsi per breve tempo.
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