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Cicerone: Breve storia dell'eloquenza greca, da 'Lingua nostra'

Versione di Cicerone: Breve storia dell'eloquenza greca, da 'Lingua nostra', di Giuseppe Grasso.
 


Quid enim causae censetis esse cur aetates extulerint singulae singula prope genera dicendi?Quod non tam is facile in nostris oratoribus possumus iudicare, quia scripta, ex quibus iudicium fieri posset, non multa sane reliquerunt, quam in Graecis, ex quorum scriptis, cuiusque aetatis quae dicendi ratio voluntasque fuerit, intellegi potest. Antiquissimi fere sunt, quorum quidem scripta constent, Pericles atque Alcibiades et eadem aetate Thucydides, subtiles, acuti, breves, sententiisque magis quam verbis abundantes: non potuisset accidere, ut unum genus esset omnium, nisi aliquem sibi proponerent ad imitandum. Consecuti sunt hos Critias, Theramenes, Lysias: multa Lysiae scripta sunt; non nulla Critiae; de Theramene audimus; omnes etiam tum retinebant illum Pericli sucum, sed erant paulo uberiore filo. Ecce tibi est exortus Isocrates, [magister istorum omnium,] cuius e ludo tamquam ex equo Troiano meri principes exierunt; sed eorum partim in pompa, partim in acie inlustres esse voluerunt.
 
 

                                                              TRADUZIONE
 
 

Difatti, quale pensate sia il motivo per cui ogni epoca ha sviluppato un proprio specifico ed unico stile retorico? E ciò non lo possiamo ritrovare nei nostri oratori,poichè essi davvero non hanno lasciato molti scritti dai quali si possa trarre giudizio,con tanta facilità quanto in quelli greci, dalle opere d'ogni epoca dei quali è possibile comprendere quale fu la ragione e l'intento della loro oratoria. Sono realmente molto antichi Pericle, Alcibiade, e, nello stesso periodo, Tucidide, dei quali sussistono con certezza alcuni scritti, sono altresì sottili, acuti, succinti, ricchi più di giudizi che di parole. Non sarebbe stato possibile che vi fosse un unico stile che accomunasse tutti costoro, se non vi fosse stato qualcheduno che si fosse proposto di imitarne un altro. Ai suddetti sono seguiti Crizia, Teramene, Lisia. Vi sono parecchi scritti di Lisia, alcuni di Crizia, di Teramene udiamo soltanto parlare; tutti ammiravano quel celebre stile vigoroso di Pericle, ma facevano uso d'una variante leggermente più ricca. Quand'eccoti apparire Isocrate, maestro, egli, di tutti gli oratori, dalla cui scuola sono usciti tanti uomini grandi quanti principi dal cavallo di Troia; Cio non di meno, tra costoro, in parte vollero esser illustri in fama, in parte sul campo di battaglia.
 


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