Respingete, o giudici, un decreto contrario alle leggi
Versione greco tradotta di DemosteneΠερί των νομων ων παραγεγραμμεθα ω ανδρεϛ δικασταί βουλομαι μικρά προϛ υμας…..
Traduzione
Io, o giudici, desidero scendere dalla tribuna dopo avervi detto poche cose intorno alle leggi che abbiamo allegato, poiché ritengo che ricordandole voi vi guarderete meglio, se costoro cerchino di sviarvi e d’ingannarvi. La prima legge apertamente ha detto che, se qualcuno uccide un altro, il consiglio deve giudicarlo; invece costui ha scritto che, se qualcuno ha ucciso, può essere subito tratto in giudizio. Voi ricordate ciò e ricordatevi che fra tutte le cose la più contraria al giudicare è il proscrivere qualcuno senza giudizio. Dopo di ciò la seconda legge non permette che nemmeno l’omicida convinto venga torturato né costretto a dare denari: costui invece, nel far s^ che uno possa essere trascinato in tribunale, ha concesso tutte queste cose, poiché a coloro che l’hanno catturato è lecito fare ciò che vogliono. La legge ordina di condurre costui davanti ai tesmoteti, e ciò se qualcuno l’abbia catturato nella patria dell’ucciso; colui invece concede allo stesso che ha mosso l’accusa di trarlo in casa sua, anche se per avventura l’abbia colto in territorio straniero. Vi sono offese per le quali la legge ha concesso di uccidere: ma costui senza fare alcuna riserva, anche se qualcuno uccide a tali condizioni, vuole consegnato anche colui che secondo le leggi è stato rimandato assolto. Se costui, violando quante norme sono giuste, ha scritto che l’accusato può essere tratto in giudizio, voi non lasciatevi ingannare, ma sappiate bene che egli ha detto le cose più illegali di tutte.
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