Elena non soltanto sortì l’immortalità, ma ricevette un potere simile a quello divino. In primo luogo essa levò dagli dei i propri fratelli, per i quali era già venuto il giorno della morte, e volendo rendere degno di fede quel trapasso, concesse loro onori si manifesti che, scorti da quanti corrono pericolo in mare, essi li salvano, se vengono invocati religiosamente. Inoltre anche al poeta Stesicoro essa mostrò il proprio potere: quando infatti egli iniziò un carme dicendo alcunché di male su Elena, si alzò privo della vista: ma poiché conosciuta la causa della propria sventura, compose la cosiddetta palinodia, essa lo restituì nuovamente alla condizione di prima. Dicono pure alcuni fra gli Omeridi che essa apparve in sogno ad Omero e gli ordinò di comporre una carme su coloro che avevano fatto la spedizione troiana, volendo rendere più invidiabile la morte di quelli che la vita degli altri; e in parte per l’arte di Omero, ma soprattutto in grazia ad Elena dicono che il poema di lui sia riuscito così leggiadro e così famoso fra tutti gli uomini. Troveremo infatti che per quella donna i Greci si accordarono fra loro e fecero una spedizione comune contro i barbari; e allora per la prima volta l’Europa eresse un trofeo sull’Asia.