Επίσταμαι εν τοιϛ αλλοιϛ τόποιϛ ϕυσειϛ εγγιγνομένας καρπων και δένδρων και ζωων ιδίας…..
Traduzione
Io so che nelle altre regioni nascono specie di frutti, di alberi e di animali caratteristiche di ciascuna di esse e molte diverse dalle altre, mentre la nostra terra è capace di produrre e di nutrire uomini che sono assai ben dotati da natura non solo per l’arte, per l’azione e per la parola, ma che si distinguono specialmente per il coraggio e per la virtù. Questa conclusione possiamo giustamente trarre dalle antiche lotte che i nostri antenati sostennero contro le Amazoni, i Traci e tutti i Peloponnesiaci, e dai pericoli che essi sfidarono per le guerre persiane, durante le quali essi e da soli e con i Peloponnesiaci, combattendo per terra e per mare, vinsero i barbari e meritarono la ricompensa del loro valore; mentre non avrebbero fatto nulla di tutto ciò se non si fossero molto distinti per natura. E nessuno creda che questo elogio si convenga a noi che viviamo sotto l’attuale costituzione, ma anzi tutto il contrario. Infatti queste mie parole sono una lode di coloro che mostrano se stessi degni della virtù dei loro antenati, ma sono un atto di accusa contro coloro che con la propria indolenza e con i propri vizi disonorano la nobiltà della propria stirpe. Ed è quel che stiamo facendo: giacché diremo la verità. Infatti, pur possedendo tali doti naturali, non abbiamo saputo conservarle, ma siamo precipitati nella stoltezza, nel disordine e nel desiderio di azioni malvage. Se noi continueremo a governare la città così come ora, è inevitabile che noi seguitiamo a prendere deliberazioni, a far guerre, a vivere, a subire e a fare pressoché tutto come al presente e nei tempi trascorsi.