La vile condotta di Leocrate e la gloria dei caduti a Cheronea
Versione greco tradotta di LicurgoΚατ’ εκεινουϛ τουϛ χρονουϛ ουκ εστιν ήτιϛ ηλικία ου παρεσχεν εαυτήν είϛ…….
Traduzione
A quei tempi non v’era cittadino, di qualsiasi età, che non offrisse se stesso per la salvezza della città: alcuni infatti provvedevano alla fortificazione delle mura, altri a preparare trincee, altri palizzate: e non vi era nessuno inattivo far i cittadini. Invece Leocrate non offrì la propria persona da impiegare per nessuno di questi compiti. Ora è naturale che voi, ricordando tali cose, puniate di morte colui che non stimò degno di contribuire in nulla e nemmeno di assistere alla sepoltura di coloro che morirono a Cheronea per la libertà e per la salvezza del popolo, giacchè, per quanto stava in lui, quegli uomini sarebbero rimasti senza sepoltura: e costui nemmeno passando presso le tombe di quei caduti provò vergogna , salutando, otto anni dopo, la patria di quelli. Su questo punto io, o cittadini, desidero fermarmi un po’ più a lungo e vi prego di ascoltarmi e di non ritenere che siano a voi estranei tali discorsi che si fanno nei processi pubblici: infatti gli elogi degli uomini virtuosi rendono evidente la prova contro coloro che agiscono in guisa diversa. Inoltre è anche cosa giusta che voi non tralasciate nei processi pubblici e comuni quella lode che sola costituisce il premio dei pericoli per gli uomini valorosi, poiché anch’essi spesero la propria vita per la comune salvezza della città. E se bisogna pur dire una cosa stranissima, però vera, essi morirono vincendo. Infatti i premi della guerra, per gli uomini valorosi, sono la libertà e la virtù; giacchè entrambi questi doni toccano a coloro che sono morti.
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