Era stato appeso al vestibolo un cartello a grandi caratteri, che diceva oggi non esservi lezioni di filosofia. Si raccontava che egli, desinando ieri in casa di Eucrate, il quale festeggiava con un convito il compleanno di sua figlia, discusse molto di filosofia durante il banchetto e si riscaldò contro il peripatetico Eutidemo e se la prese con lui circa gli argomenti in cui quelli sono soliti contraddire agli stoici: orbene per il grande vociare gli venne mal di testa e sudò molto, essendosi potratto il festino, come dicono sino a mezzanotte. In pari tempo aveva anche bevuto, io credo, più del sufficiente, poiché i convitati, com’è naturale, lo invitavano spesso a bere, e aveva mangiato più di quanto a un vecchio si conveniva. Cosicchè ritornato a a casa rigettò molto, come dicono, e dopo aver soltanto contato i pezzi di carne che aveva consegnato allo schiavo, il quale gli stava ritto alle spalle, e dopo esserseli segnati accuratamente, da quel momento dorme e ha ordinato di non ricevere nessuno. Tali cose intesi dal servo suo Mida, che le raccontava ad alcuni dei suoi discepoli: e questi tornarono indietro anch’essi in gran numero.