L’occupare e il distruggere i posti di guardia dei nemici, i porti, le città, gli uomini, le navi, i prodotti della terra, e altre cose simili a queste, in grazia alle quali qualcuno renderebbe i nemici più deboli e per conto rafforzerebbe le proprie azioni ed i propri disegni, queste cose le leggi della guerra e i suoi diritti obbligano a farle. Ma quando uno non può procurare nemmeno il più piccolo aiuto alle proprie sorti, né recare svantaggio ai nemici, almeno per quanto riguarda la guerra presente, e soltanto per gusto danneggia templi e, insieme con questi, statue ed ogni altro arredo di tal fatta, in che modo qualcuno non direbbe che questa è opera di un carattere e d’un animo furioso?. Infatti bisogna che gli uomini virtuosi facciano guerra contro gli ignari non per il loro sterminio e la loro distruzione, ma affinché essi provvedano a rimediare e a correggere i falli commessi.