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Non si può sfuggire al proprio destino - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 359 Numero 11


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Danae, una bella fanciulla, era la figlia del re Acrisio. Acrisio, re di Argo, interpellò un oracolo riguardo il destino della figlia, e gli fu replicato che Danae avrebbe partorito un figlio e che quello avrebbe assassinato il re. Subito il re spaventato dalla profezia, arrestò la figlia in un muro di pietra. Ma il dio Giove tramutatosi  in una pioggia d’oro, riposò con Danae e generò il figlio Perseo. A causa dell’atto però, il padre buttò in mare la figlia collocata in un baule congiuntamente a Perseo. Ma il baule su ordine di Giove, arrivò sull’isola di Serifo. In quel luogo venne rinvenuto da un pescatore. Dopo che lo ebbe forzato, egli vide la donna insieme al bambino, e li portò presso il re Polidette, che sposò Danae e allevò Perseo nel tempio di Minerva. Dopo che Acrisio seppe che la figlia e il nipote si trovavano presso Polidette, andò nella città per rivendicarli. Non appena scorse Acrisio, Perseo diede a suo nonno la parola che non lo avrebbe in alcun caso ucciso. Pochi giorni dopo Polidette morì. Mentre venivano celebrati i giochi funerari del re, Perseo scaraventò un disco, che il vento condusse sulla testa di Acrisio. E così il giovane assassinò il proprio nonno, non per sua volontà, ma per volontà degli dei.

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