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Il mito di Tantalo - Il Tantucci Plus Laboratorio 1 Pagina 101 Numero 35


Versione latino tradotta

 


Traduzione


Il tiranno della Frigia, Tantalo, era amico degli dèi, ed era  accettato al banchetto degli dèi. Gli dèi con Tantalo si comportavano con grande affetto, e spartivano il cibo sacro ed i loro segreti. Ma Tantalo era superbo: perciò rubava la prelibatezza dalle tavole dell’Olimpo e la donava agli uomini e alle donne, e svelava i segreti. Poi convocava gli dèi a cena, ma a causa dell’insufficienza di cibo, tagliuzzava il proprio figlio, lo cucinava in un tegame, e lo serviva nel banchetto. Prontamente gli dèi individuavano la natura criminosa del banchetto, e non mangiavano le pietanze. Tantalo veniva condannato dagli dèi con una pena rigida: veniva lanciato giù nel Tartaro, e lì viene ancora martoriato con una punizione eterna: è sommerso in uno stagno, ma non può dissetarsi, perché l’acqua sfugge le labbra. Sopra l’uomo sfortunato penzolano rami pieni di mele e di pere, ma poiché i rami vengono alzati da un vento spietato, Tantalo non è capace di raccogliere i frutti, ed inutilmente alza le braccia al cielo. Inoltre una grossa pietra enorme, minaccia perennemente e grava per l’eternità su Tantalo.

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