Versione latino tradotta
Traduzione
Il tiranno della Frigia, Tantalo, era amico degli dèi, ed era accettato al banchetto degli dèi. Gli dèi con Tantalo si comportavano con grande affetto, e spartivano il cibo sacro ed i loro segreti. Ma Tantalo era superbo: perciò rubava la prelibatezza dalle tavole dell’Olimpo e la donava agli uomini e alle donne, e svelava i segreti. Poi convocava gli dèi a cena, ma a causa dell’insufficienza di cibo, tagliuzzava il proprio figlio, lo cucinava in un tegame, e lo serviva nel banchetto. Prontamente gli dèi individuavano la natura criminosa del banchetto, e non mangiavano le pietanze. Tantalo veniva condannato dagli dèi con una pena rigida: veniva lanciato giù nel Tartaro, e lì viene ancora martoriato con una punizione eterna: è sommerso in uno stagno, ma non può dissetarsi, perché l’acqua sfugge le labbra. Sopra l’uomo sfortunato penzolano rami pieni di mele e di pere, ma poiché i rami vengono alzati da un vento spietato, Tantalo non è capace di raccogliere i frutti, ed inutilmente alza le braccia al cielo. Inoltre una grossa pietra enorme, minaccia perennemente e grava per l’eternità su Tantalo.