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Le seconde invasioni barbariche: Normanni, Ungari, Slavi e Saraceni

 

Tra il IX e il X secolo, l'Europa subì una nuova ondata di migrazione, che in alcune regioni modificò, assetti sociali, politici, e territoriali. Le seconde invasioni, furono un fenomeno, meno omogeneo delle prime invasioni barbariche.

Le popolazioni protagoniste, di queste incursioni furono: i Saraceni, i Normanni, gli Ungari e gli Slavi.

Queste popolazioni, diedero vita a nuovi stanziamenti. Data la contemporaneità, delle loro incursioni, gli storici tendono a considerarli come un fenomeno unitario, ma le loro storie furono molto diverse. Gli slavi, erano un popolo sedentario, che non avevano un leader,  e che avevano occupato i territori dagli Urali all'Europa centrale; essi erano una moltitudine di tribù sedentarie, che vivevano di allevamento,  e agricoltura. Non erano sotto la guida di un regno, né  di un condottiero,   il ché  favorì, la loro libera espansione, verso est e ovest.

In seguito a questi movimenti, si delinearono tre gruppi di Slavi: Slavi orientali, da cui scaturirono Russi e Ucraini, che entrarono nella sfera di influenza bizantina; gli Slavi occidentali, da cui scaturirono, Polacchi, Cechi e Slovacchi, che entrarono nella sfera di influenza francese; ed infine Slavi meridionali, Sloveni, Croati e Serbi, che entrarono nella sfera di influenza bizantina e che si stanziarono nei territori Balcani, grazie alla debolezza dell'impero bizantino e si mescolarono alle popolazioni già presenti (quali gli Avari e i Bulgari che rappresentavano un costante pericolo per l'impero bizantino).

Gli Slavi si stanziarono, proprio in mezzo all'impero Franco, e a quello bizantino. I Bizantini sentendosi minacciati della loro presenza, e per evitare una loro ulteriore espansione, avviarono un programma di evangelizzazione. Due missionari dell'Impero Romano, tradussero la Bibbia in slavo, cercando di ricondurre questi popoli all'interno delle loro alleanze. A tale scopo inviarono dei missionari cristiani, per favorire la diffusione del cristianesimo. I missionari Franchi, entrarono in contatto con gli Slavi occidentali,  (Croati, Cechi, Sloveni e Slovacchi) che furono cristianizzati,  mentre i missionari bizantini evangelizzarono gli Slavi meridionali (Serbi), e orientali (Bulgari). Questa distinzione, divenne importante e quando la Chiesa di Costantinopoli si staccò, dalla Chiesa di Roma dopo lo scisma del 1045. Fu proprio in questo periodo, che gli Slavi si organizzarono in: regni indipendenti (Regno di Serbia, Ducato e Regno di Polonia, Principato di Kiev).

Gli Ungari erano un popolo di origine turco mongola, originari degli Urali settentrionali. Fecero la loro apparizione in Occidente, nella seconda metà del IX secolo; essi furono artefici, di veloce e devastanti incursioni, imboscate, che misero in difficoltà l'Europa, in cui, si erano accesi gli scontri, legati alla formazione dei poteri locali. Spesso saccheggiavano le città dei Franchi, e dell'Italia. Dopo una serie di spostamenti, dagli Urali settentrionali spinti dai Cazari, si spostarono in Pannonia, regione a nord della Dalmazia,  detta poi Ungheria per il loro insediamento. Quì ebbero i primi scontri, con gli eserciti occidentali: il loro stile di combattimento, si caratterizzava, per l'utilizzo della cavalleria leggera, e per le imboscate che permettevano loro di mettere a segno, incursioni veloce ed efficaci. Le scorrerie degli Ungari, unite all'affermazione dei poteri locali, favorirono l'incastellamento, ossia il proliferare di castelli e borghi fortificati in Europa, che avevano anche una funzione di difesa dalle incursioni. Quando anche in Occidente, si diffuse la cavalleria leggera le scorrerie ungare, iniziarono a perdere efficacia.

Nel 955, la sconfitta contro Ottone I, segnò la fine della loro aggressività,  e l'inizio del loro stile di vita sedentario. Gli Ungari furono poi inseriti, nell'orbita di influenza, della Chiesa di Roma e dei sovrani tedeschi. Spesso gli imperatori Franchi li arruolavano come cavalieri mercenari, soprattutto contro i Longobardi essi furono indispensabili.

Con il termine Saraceni, si indicavano in maniera dispregiativa, le popolazioni Nord africane, islamizzate. I Saraceni, provenivano dal Medio Oriente e dell'Africa costiera. Essi furono artefici di incursioni nel Mediterraneo, ed invasero le coste italiane all'inizio del X secolo. Tra gli obiettivi delle loro incursioni, vi erano le grandi abbazie, luoghi in cui, si custodivano le grandi ricchezze, (San Vincenzo al Volturno e Montecassino). Particolare clamore suscitò, il saccheggio a Roma dei Saraceni, avvenuto nell'846, e che spinsero Lotario I, ad intraprendere una lunga ed inconcludente spedizione contro i Saraceni in Italia meridionale.

La mancanza di un centro coordinatore, e le incursioni operate da gruppi autonomi, rendeva difficile, organizzare la difesa. Solo a partire dall'XI secolo, con l'affermazione di nuovi poteri locali, in grado di controllare le coste, le incursioni saracene vennero meno.

Anche i Normanni (=uomini del Nord; che in Scandinavia presero il nome di Vichinghi, mentre in Europa occidentale erano chiamati Variaghi da Varg = giuramento) contribuirono un all'indebolimento dei Saraceni. Inizialmente essi furono protagonisti, di semplici incursioni costiere, e successivamente iniziarono ad occupare i territori. Grazie all'utilizzo di particolari imbarcazioni, i Normanni riuscivano a risalire i fiumi, ed assalire località apparentemente sicuri. La loro espansione, si propago lungo diverse direttrici, e da diverse regioni di partenza. L'espansione dei Normanni  avvenne a raggiera: dalla Norvegia, essi si diressero verso le coste della Scozia, le isole Scotland, Irlanda, Francia settentrionale, Islanda  e Groenlandia, e diedero vita a stanziamenti lunghi; dalla Danimarca, si diressero lungo le coste del Mar Nero e le coste orientali d'Inghilterra; dalla Svezia, si diressero lungo il corso del fiume Volga, e giunsero quasi fino a Bisanzio.

Nella Gallia settentrionale, il loro stanziamento, diede vita al ducato di Normandia, da cui partirono le spedizioni, con il cui il duca di Normandia Guglielmo il Conquistatore, conquistò l'Inghilterra ai danni degli anglosassoni, nella battaglia di Hastings sconfiggendo re Aroldo, nel 1066 e Roberto il Guiscardo (della famiglia di Altavilla). Nello stesso periodo, egli conquistò la Sicilia, in mano agli arabi, e l'Italia meridionale, ponendo fine al controllo dei Saraceni e dei Longobardi a Salerno, ancora in lotta contro i Bizantini per il controllo del sud della penisola.

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