Nel mondo romano le norme non erano raccolte in codici, e ciò funzionò fino a quando si mantenne l'unità culturale nelle diverse aree dell'Impero. Nel momento in cui ciò venne a mancare, furono raccolte compilazioni della tradizione giurisprudenziale romana. Nel V sec. l'imperatore Teodosio, fece raccogliere in un codice, la legislazione dell'Impero, con le leggi emanate da lui e dai suoi predecessori, escludendo la normativa dei giuristi. Giustiniano privilegiò solo quei giuristi che erano impegnati in un'opera di recupero del diritto classico e post-classico, in modo particolare ciò che riguardava il patrimonio giuridico.
Il lavoro venne incorporato nel Corpus Iuris Civilis diviso in:
Digesta : raccoglieva 50 libri, ed i commenti dei più famosi giuristi romani del passato;
Istitutiones: raccoglieva le sentenze destinate all'insegnamento scolastico;
Novellae: comprendeva le nuove disposizioni emanate da Giustiniano e che riguardavano il diritto delle famiglie, le cariche
ecclesiastiche e le attività professionali;
Codex: raccoglieva in due libri le leggi emanate a partire dall'imperatore Adriano,che vennero integrate con quelle emanate da Giustiniano