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Giustiniano e la guerra greco-gotica


Avvenimenti storici che caratterizzarono il regno di Giustiniano


Giustiniano regnò dal 527 al 565. L'obiettivo  della sua politica era quello di riunificare l'Impero, riconquistando i territori occidentali, dove si erano formati i regni romano-barbarici. Le sue principali azioni militari, si concentrarmi nel Mediterraneo contro: i Vandali nell'Africa settentrionale; i Visigoti balla Spagna meridionale; gli Ostrogoti nella penisola italica. Queste imprese furono condotte con successo da: Narsete e Belisario. La guerra greco-gotico durò  circa venti anni, dal 535 al 553, segnò il crollo della civiltà tardo-antica, e si concluse con la vittoria dei bizantini, ai danni del re Ostrogoti Totila. Il conflitto ebbe inizio nel 535 con lo sbarco in Sicilia di un esercito bizantino, guidati dal generale Belisario. In breve conquistò tutta l'Isola, Palermo e Siracusa e risalì la penisola conquistando: Roma e Ravenna.


Ma, l'ascesa al trono di Totila ed il richiamo di Belisario a Costantinopoli, portarono alla riconquista da parte dei Goti di molte posizioni perdute, solo con l'arrivo di una nuova armata sotto il generale Narsete, le forze imperiali, poterono riprendersi, e dopo la morte di Totila ed il successore Teia, la guerra si concluse con una completa vittoria per i bizantini. Teodorico aveva conservato all'aristocrazia senatori romana i privilegi tradizionali ed un ruolo nella gestione politica della penisola, mentre i ruoli piú importanti nell'esercito erano riservati ai Goti. Questo equilibrio tra Goti e Romani, si sgretolò alla morte di Teodorico, per poi frantumarsi nella guerra contro i Bizantini. In un primo momento i Goti e la classe senatoria  difesero l'attacco imperiale, in un secondo momento la classe senatoria passò al fronte bizantino dietro promessa di una posizione di privilegio economico e politico. Prima di ciò però, avvenne la conquista di Ravenna e la ritirata dei Goti, al di là del Po. Totila, re dei Goti, nel suo programma di conquista della penisola, cercò di attaccare la classe senatoria. Egli concedeva libertà ai coloni dipendenti, impedendogli di versare tributi e canoni ai padroni. I canoni dovevano essere versati direttamente al re, e la libertà personale comportava l'obbligo di servire il re combattendo. Solo una parte di coloni indipendenti aderì, molti non lo fecero perché non credevano di poter migliorare le loro condizioni, anzi a volte combattevano a fianco dei padroni. Totila riuscì a riconquistare gran parte della penisola, ma Narsete prevalse sui Goti, e dopo aver sconfitto Teia (successore di Totila) la penisola fu assoggettata a Bisanzio. Ciò durò poco, poiché dopo la morte di Giustiniano (567) nel 568 la penisola italiana fu occupata dai Longobardi e successivamente dagli Arabi che interruppero l'egemonia bizantina sul Mediterraneo.

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