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Cicerone: Cesare scrive a Cicerone


Etsi te nihil temere, nihil imprudenter facturum iudicaram, tamen, permotus hominum fama, scribendum ad te existimavi et pro nostra benevolentia petendum ne quo progredereris proclinata iam re quo integra etiam progrediendum tibi non existimasses . Namque et amicitiae graviorem iniuriam feceris et tibi minus commode consulueris, si non fortunae  videberis obsecutus omnia enim secundissima nobis, adversissima illis accidisse videntur, nec causam secutus eadem enim tum fuit cum ab eorum consiliis abesse iudicasti, sed meum aliquod factum condemnavisse; quo mihi gravius abs te nihil accidere potest. Quod ne facias pro iure nostrae amicitiae a te peto. Postremo, quid viro bono et quieto et bono civi magis convenit quam abesse a civilibus controversiis?Quod non nulli cum probarent, periculi causa sequi non potuerunt; tu, explorato et vitae meae testimonio et amicitiae iudicio, neque tutius neque honestius reperies quicquam quam ab omni contentione abesse.

TRADUZIONE

Benchè io sappia che tu non farai nulla avventatamente, nulla imprudentemente, tuttavia, spinto dalle dicerie della gente, ho ritenuto di doverti scrivere e chiedere, in nome del nostro affetto, di non procedere, ora che la situazione è ormai avviata alla soluzione, in una direzione verso la quale non avevi giudicato di dover procedere nemmeno quando la situazione era stabile. Recherai infatti una più grave offesa alla nostra amicizia, e provvederai meno bene a te stesso, se sembrerà che tu non ti sia piegato alla sorte - è chiaro infatti che tutto è accaduto in modo molto favorevole per noi e in modo molto sfavorevole per loro - e che tu non abbia seguito una causa - era infatti la stessa allora, quando giudicasti di tenerti lontano dai loro progetti -, ma abbia condannato qualche mia azione; e da parte tua non mi potrebbe capitare nulla di più grave di questo. Ti chiedo dunque, per i diritti della nostra amicizia, di non fare ciò. Infine, che cosa conviene di più ad un uomo virtuoso, tranquillo e buon cittadino, che tenersi lontano dalle discordie civili? Parecchi, pur essendo d’accordo su ciò, non poterono metterlo in pratica per timore di un pericolo; ma tu, rassicurato sia dalla testimonianza della mia vita, sia dal giudizio sulla mia amicizia, non troverai nulla di più sicuro né di più dignitoso che tenerti lontano da ogni contesa.



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