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Il pavone si lamenta con Giunone della sua voce









Pavo vocem suam aegre ferebat et saepe lusciniae vocem laudabat. Dum parva avis in silva canit pavo clam audiebat et miram eius vocis suavitatem imitari volebat. Cum enim superbus pavo coram aliis avibus canebat vox eius semper absona et iniucunda erat itaque ab omnibus irridebatur. Tum ille postquam saepe contumelias pertulerat ad Iunonem ivit et de iniusta sorte sua deploravit: propter vocis suavitatem liscinia omnibus admirabilis erat pavo autem avium rex cun canebat risum omnium movebat. Deorum regina postquam eius querelam audiverat animali solacium praebere voluit et eius pulchritudinem valde laudavit. Sed pavo deae respondit: " Muta mea pulchritudinem non gaudeo cum ab omnibus propter absonam vocem meam irrideor." Et Iuno pavonis pertinacia irata dixit: " Dotes animalibus a Natura datae sunt: pavoni forma aquilae viresvulpi astutia cani fidelitas lusciniae vocis suavitas. Omnia animalia suis dotibus contenta sunt: querela tua igitur inutilis est. Abi si pulchritudinem tuam perdere non vis!"






Traduzione






Il pavone sopportava malvolentieri la sua voce e spesso lodava la voce dell' usignolo. Mentre il piccolo uccellino cantava nel bosco, il pavone di nascosto lo ascoltava e voleva imitare la soavità e la meraviglia della sua voce. Quando infatti il superbo pavone cantava davanti alle ali dell' uccello, la sua voce era sempre stonata e spiacevole, perciò era deriso da tutti. Allora quello, dopo che aveva spesso sopportato le offese, andò da Giunone e pianse sulla sua ingiusta sorte: a causa della soavità della voce l' usignolo era ammirato da tutti, il pavone, invece, re degli uccelli, provocava il riso di tutti. La regina degli dei, dopo aver sentito il suo lamento, volle offrire sollievo all' animale e lodò molto la sua bellezza. Ma il pavone rispose alla dea: " Non gioisco per la mia muta bellezza, quando sono deriso da tutti a causa della mia voce stonata." E Giunone irata disse: " Le doti furono date dalla Natura agli animale: l' aspetto al pavone, le forze all' aquila, l' astuzia alla volpe, la fedeltà al cane, la soavità della voce all' usignolo. Tutti gli animali furono contenti delle loro doti: quindi il tuo lamento è inutile. Vai via, se non vuoi perdere la tua bellezza!"







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