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La fiaba




La fiaba è un tipo di racconto meraviglioso e magico, situato in tempi e luoghi determinati popolato di draghi, orchi, maghi e fate ed ha sempre costituito un patrimonio che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni. Con il trascorrere del tempo le fiabe sono state affidate alla scrittura nonostante il canale privilegiato attraverso il quale è avvenuta la loro diffusione è stata la narrazione orale.

La fiaba è una narrazione di eventi straordinari che non suscitano sorpresa né nei personaggi né nei lettori.

L’elemento soprannaturale è la sostanza dell’universo fiabesco.

L’esistenza della fiaba non si affida esclusivamente ad elementi contenutistici, affinché essa svolga la funzione di ammaestramento e intrattenimento è necessaria una voce narrante ossia qualcuno che prende la parola e dia avvio al racconto con l’immancabile e fatidico C’era una volta…che segna l’ingresso in una realtà distinta da quella reale ossia un mondo che esiste esclusivamente nella sfera dell’immaginazione

Le fiabe sono state diffuse e tramandate esclusivamente attraverso la tradizione orale ed i narratori di fiabe furono contadine, vecchie balie di cui è ancora possibile ricostruire la fisionomia e l’appartenenza sociale grazie alle indicazioni degli studiosi di tradizioni popolari che hanno raccolto le antiche fiabe trascrivendole. Ciò che è fondamentale è che nonostante i palazzi magici e gli oggetti fatati sono fatti per incantare i bambini, proiettandoli in un mondo che non ha nulla di reale non bisogna dimenticare che esse contengono una propria “verità”. Esse contengono i possibili destini dell’uomo presentati in chiave favolosa e magica:

la nascita colloca l’individuo in condizioni sfavorevoli o favorevoli, la distinzione fra ricchi e poveri, le prove da superare, la persecuzione di un innocente, l’amore, possono essere nascoste sotto l’apparenza sgradevole ed umile.

La verità della fiaba va colta nella somiglianza che lega ai riti di iniziazione dei giovani propri delle società arcaiche. Presso i popoli primitivi, il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza segna l’ingresso del giovane nel gruppo degli adulti.

Nel corso del rito di iniziazione il giovane si allontana dalla propria casa come spesso accade agli eroi delle fiabe, si reca nella foresta luogo di incantesimi e pericoli, e qui attraverso un tirocinio severo impara le regole di comportamento sociale e le verità religiose. Ogni fiaba è il risultato della combinazione di volta in volta diverso di motivi e funzioni ricorrenti che si mescolano dando vita ad infinite possibilità narrative.

Nelle fiabe le azioni predominano sui personaggi e risultano importanti in base al ruolo che essi svolgono.

I ruoli dei protagonisti possono essere distinti in sette categorie:
 
- l’antagonista;
- l’aiutante;
- il donatore;
- il mandante;
- l’eroe;
- il falso eroe;
- la principessa e suo padre.
 
I ruoli dei personaggi possono inoltre essere raggruppati in due sfere:

- l’eroe ed i suoi aiutanti che rappresentano il bene;

- e gli oppositori o antagonisti che rappresentano il male.

Sono chiamate funzioni le azioni fatte dai personaggi e definite in base al significato che hanno per lo sviluppo del racconto: ad esempio, l’allontanamento dalla famiglia, il tranello teso all’eroe e la ricerca di un oggetto.

I motivi sono invece temi ricorrenti che fanno parte del patrimonio fiabesco e combinandosi danno vita a innumerevoli trame. Fra i vari motivi i più frequenti nelle fiabe sono l’animale parlante, la malefica matrigna, fratelli e sorelle di cui alcuni sono buoni altri cattivi, gli stivali magici, la casa nel bosco.

Lo schema delle azioni che ricorre spesso in tutte le narrazioni fiabesche sono più o meno sempre uguali ovvero:

- la situazione iniziale;

- l’eroe abbandona la casa per compiere un viaggio, per adempiere ad un incarico o trovare mezzi di sostentamento;

- le diverse peregrinazioni dell’eroe;

- l’eroe incontra un antagonista che per contrastarlo ricorre all’inganno;

- l’eroe è messo alla prova (deve ad esempio conquistare o salvare una ragazza);

- per superare le prove ha bisogno di un oggetto magico che gli viene offerto da un donatore che svolge il ruolo di aiutante;

- dopo aver superato l’ostacolo l’eroe fa ritorno a casa in una situazione migliore rispetto a quello di partenza;

- l’antagonista è punito;

- la storia si chiude con le nozze.

Le indicazioni temporali presenti nelle fiabe sono inoltre collegate alle funzioni.
 

Distinzione tra mito e fiaba


 
Sia il mito che la fiaba sono la manifestazione di società primitive che interpretano e spiegano la realtà in termini fantastici piuttosto che razionali. Entrambi furono trasmessi oralmente e solo successivamente sono stati affidati alla scrittura.

Il mito è espressione di una società aristocratica ed ha come protagonisti eroi delle società primitive; mentre la fiaba narra di personaggi semplici che occasionalmente vengono a contatto con una realtà fantastica e soprannaturale popolata da maghi e streghe e dà voce alle ispirazioni del mondo popolare.

La fiaba si basa sull’invenzione dell’autore; al contrario nel mito la convenzione stabilisce l’assoluta verità di quanto si narra. Inoltre la fiaba si propone di divertire l’ascoltatore ed il suo fine è quello di trasmettere un patrimonio di esperienze ed un insegnamento morale; lo scopo del mito è spiegare le origini sacre del mondo e dell’uomo. Mentre la lingua della fiaba è piuttosto semplice, quella del mito è ricco di formule.
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