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Raccolte epistolari e i caratteri generali della poetica di Petrarca



Nelle lettere in latino Petrarca presenta la propria figura di grande intellettuale. Esse sono costruite con grande cura letteraria. L’idea di mettere insieme la prima raccolta di lettere nacque insieme dalla scoperta degli epistolari di Cicerone.


Petrarca cominciò a preparare nel 1361 un’altra raccolta: libri di cose senili.


Egli pensava di chiuderla con un’ampia epistola rivolta ai posteri, in essa egli intendeva presentare se stesso attraverso una narrazione ufficiale. Nelle Senili prevale il ripiegamento su di sé, l’amara riflessione sul trascorrere degli anni. Al centro di ogni lettera vi è sempre la persona dell’autore ma sotto emerge la straordinaria molteplicità di temi. In primo piano sono le questioni filologiche e letterarie, il continuo desiderio di resuscitare il mondo antico. L’intreccio tra narrazione autobiografica, meditazione morale e religiosa raggiunge spesso una tensione eccezionale.


Petrarca vide nella poesia latina lo strumento più a cui affidare la sua fama di scrittore. Il poema epico dal titolo Africa narra seguendo il modello dell’Eneide Le vicende della seconda guerra punica, con l’intenzione di esaltare la grandezza della Roma repubblicana e l’eroe di quella guerra Scipione l’Africano. Le Epistole troveranno svolgimento in tutta la poesia umanistica latina. Le altre opere latine del Petrarca, possono essere distinte in 3 gruppi:


trattati storico-eruditi:


trattati morali;


scritti polemici.


Molte di queste opere ebbero grande diffusione nell’epoca umanistica. Esse presentano caratteri generali, che è utile distinguere in 6 punti:


1° la passione per la storia antica, vista come repertorio di situazioni esemplari (splendore, virtù e gloria);


2° la tendenza di concepire la vita dell’uomo di cultura come un valore supremo;


3° la necessità di conoscere sé stessi, di rivolgere la conoscenza verso l’interno dell’animo umano;


4° una religiosità concentrata sui problemi della salvezza individuale, che afferma l’inconciliabilità di Dio, e del mondo creato ed il rapporto diretto dell’uomo con Dio.


5° l’identificazione del valore in ciò che è saldo, sicuro e stabile; la virtù è qualcosa di certo in cui l’uomo può riconoscere il senso del proprio essere;


6° il privilegio attribuito alla poesia tra tutte le discipline e le forme di espressione dell’uomo.

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