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La visione utopistica di Tommasso Campanella

Tommaso Campanella si inserisce nella corrente utopistica. La sua teoria si avvicina, per alcuni aspetti, a quella di Telesio. Intende la natura come materia sottoposta all’azione del caldo e del freddo, ha una concezione ilozoistica ( tutto è vita ) e pampsichistica ( tutto è sensibilità ). L’intelletto è considerato un senso illanguidito e la Ragione un senso imperfetto.


Si differenzia da Telesio per la conoscenza. Per Telesio sentire è subire ( sensazione= passività ). Per Campanella sentire è agire, la sensazione è attiva perché alla base della conoscenza l’autocoscienza cioè la consapevolezza della capacità del poter sentire e quindi la sensazione non dà adito a dubbi. L’autocoscienza viene detta sensus indituo= senso innato perché prima della conoscenza del mondo esterno = sensus additus si avverte come modifica del mondo esterno. La conoscenza esterna può offuscare l’autocoscienza e diventare sensus additus. E’ allora che l’uomo cade nel dubbio ma ne può uscire tramite le tre primalità dell’essere.

1-      Nosse= posso dubitare di tutto ma non del fatto di esistere

2-      Posse= se esisto vuol dire che posso esistere

3-      Velle =se esisto e posso esistere vuol dire che voglio esistere

Nel cogliere le tre primalità, l’essere si rende conto di essere limitato perché potenza, sapienza e amore sono limitati nelle cose finite, le quali hanno non solo l’essere, ma anche il non essere. Di conseguenza si colgono le tre primalità del non essere implicate dalle tre primalità dell’essere:

sapienza: insapienza

possibilità: impossibilità

volontà ( amore ): involontà ( odio )

Per non cadere nel dubbio fra intervenire una forza trascendente detta mens che coglie l’assoluto in Dio. In Dio solo, infatti, che non è finito, ma infinite, le primalità non sono limitate dal non essere. Dio si presenta anche come fato, perché è sapienza perciò tutto ciò che accade deve accadere ed è rivolto al bene. Campanella parte da una concezione materialistica-meccanicistica per poi affermare la mens trascendente. La concezione politica si può inserire nella corrente utopistica ( irrealizzabile ). Nella città del sole vi è un governo teocratico con a capo un principe sacerdote detto sole con accanto tre ministri, Pon, Sir e Mor che rappresentano le tre primalità dell’essere. Non vi è proprietà privata né ripartizioni in classi sociali ma la comunanza dei beni e delle donne. Vi è una sorta di comunismo teocratico.
La religione è quella cristiana, perché Campanella ritiene che esista una religione naturale che coincide con l’autocoscienza ( religio indita ) che viene offuscata dalle altre religioni ( religio addita ). Quella che si è mantenuta più vicina ai principi naturali è la religione cristiana che all’interno dello Stato ha un compito pedagogico perché deve riportare l’uomo vicino ai principi naturale.

Non ci si chiede più perché nasce la natura perché si dovrebbero dare spiegazioni trascendenti, si domanda il come che può essere spiegato tramite la causalità.  

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