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Invito ai senatori perché emettano una dura condanna contro Catilina – Versione latino Maiorum Lingua Vol C



Invito ai senatori perché emettano una dura condanna contro Catilina versione
Versione di latino tradotta dal Libro Maiorum Lingua Vol C Pagina 216 Numero 273


Vereamini censeo, ne in hoc scelere tam immani ac nefando nimis aliquid severe statuisse videamini; multo magis est verendum, ne remissione poenas crudeles in patriam quam ne severitate animadversionis nimis vehementes in acerbissimos hostis fuisse videamur. Sed ea, quae exaudio, patres conscripti, dissimulare non possum. Iaciuntur enim voces, quae perveniunt ad auris meas eorum, qui vereri videntur, ut habeam satis praesidii ad ea, quae vos statueritis hodierno die, transigunda. Omnia et provisa et parata et constituta sunt, patres conscripti, cum mea summa cura atque diligentia, tum etiam multo maiore populi Romani ad summum imperium retinendum et ad communes fortunas conservandas voluntate. Omnes adsunt omnium ordinum homines, omnium generum, omnium denique aetatum; plenum est forum, plena templa circum forum, pleni omnes aditus huius templi ac loci Causa est enim post urbem conditam haec inventa sola, in qua omnes sentirent unum atque idem praeter eos, qui cum sibi viderent esse pereundum, cum omnibus potius quam soli perire voluerunt


Traduzione


Ritengo che dobbiate domandarvi con preoccupazione se, in questo delitto così immane e nefando, abbiate adottato misure adeguatamente severe; molto di più dobbiamo preoccuparci che, con la mitezza della pena, sembriamo essere stati crudeli contro la patria piuttosto che, con la rigidità del castigo, essere stati abbastanza duri contro nemici pericolosissimi. Eppure, padri coscritti, non posso celare quanto sento dire. In giro ci sono voci che giungono sino a me: a quanto pare, alcuni temono che io non disponga di mezzi adeguati per svolgere quanto voi deciderete oggi. Ogni cosa è stata prevista, disposta, sistemata, padri coscritti, non solo con tutto l'impegno e la diligenza di cui sono capace, ma soprattutto grazie al desiderio del popolo romano di proteggere la sua sovranità e di custodire i beni comuni. Tutti sono venuti qui, uomini di ogni classe, condizione, età; il foro è pieno, pieni i templi attorno al foro, piena ogni strada che porta a questo tempio dai tempi della fondazione di Roma, è questa l'unica situazione in cui tutti nutrono gli stessi propositi, tranne chi, rendendosi conto di essere a un passo dalla fine, ha stabilito di morire insieme a tutti gli altri invece che da solo.
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