Il poeta Tirteo – Versione latino Littera Litteare Vol 1B
Il poeta Tirteo
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 1B Pagina 26 Numero 1
Messenii, ut servitutis suae finem darent, bellum in Lacedaemonios inceperunt. A Lacedaemoniis legati Delphos missi sunt ut oraculum consulerent: Apollinis iussu dux belli ab Atheniensibus petitus est. Athenienses, ut Spartanos contemnerent, Tyrteum, poetam claudum altero pede, miserunt. Tyrtaeus tribus proeliis victus est, eoque desperationis Lacedaemoniorum reges, ne maiora detrimenta civitati infunderent, reducere exercitum statuerunt. Tum Tyrteus pro contione carmina recitavit, in quibus hormenta virtutis, damnorum solacia, belli consilia conscripserat. Itaque Tyrteus tantum ardorem militibus iniecit et ad claram victoriam Lacedaemonios adduxerit.
Traduzione
I Messeni, per segnare la fine della propria schiavitù, diedero inizio ad una guerra a Sparta. Furono inviati dagli Spartani degli ambasciatori a Delfi, al fine di consultare l'oracolo: su ordine di Apollo fu richiesto un generale di guerra agli Ateniesi. Gli Ateniesi, dal momento che disprezzavano gli Spartani, inviarono il poeta Tirteo, zoppo da un piede. Tirteo fu vinto in tre battaglie, spinse gli Spartani in una tale disperazione che liberarono gli schiavi per completare l'esercito. Dopo i re degli Spartani, affinché non si infondessero nei cittadini maggiori perdite, decise di richiamare l'esercito. Allora Tirteo davanti all'adunanza declamò dei versi poetici, nei quali erano scritti degli incoraggiamenti alla virtù, delle consolazioni alle perdite e dei consigli per la guerra. E così Tirteo suscitò tanto coraggio ai soldati che spinse gli Spartani ad una vittoria brillante.