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La fine di Pausania – Versione latino Littera Litterae Vol 2C



La fine di Pausania
Versione di latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 2C Pagina 231 Numero 4


Pausanias, Lacedaemoniorum rex, patrios mores mutaverat: apparatu regio circumdabatur, satellites Medi et Aegyptii eum sequebantur, epulabantur more Persarum luxuriose; superbe respondebat, crudeliter imperabat. Spartam redire nolebat, sed denique coactus est. Cum igitur Pausanias Lacedaemonem reverteretur, in itinere ex vultu cuiusdam ephori insidias sibi fieri intellexit. Itaque in aedem Minervae confugit. Hinc ne exire posset, statim ephori valvas eius aedis obstruxerunt tectumque sunt demoliti, quo celerius sub divo interiret. Mater Pausaniae, postquam de scelere filii comperit, in primis lapidem ad introitum aedis attulit, ut filius clauderetur. Hic, cum semianimis de templo elatus esset, confestim animam efflavit. Sic Pausanias magnam belli gloriam turpi morte maculavit. Eius corpus nonnulli dicebant inferri oportere cum iis, qui ad supplicium erant dati, sed hoc displicuit pluribus. Procul ab eo loco infoderunt, quo erat mortuus; inde posterius, dei Delphici responso, erutus atque eodem loco sepultus est, ubi vitam posuerat.


Traduzione

Pausania, re degli Spartani, aveva modificato i costumi degli avi: si circondava di un lusso regale,lo scortavano  guardie del corpo della Media dell'Egitto, mangiavano smodatamente secondo il costume dei Persiani; rispondeva con superbia, comandava con crudelltà. Non voleva tornare a Sparta, ma alla fine fu costretto. Dunque mentre Pausania stava ritornando a Sparta, durante il viaggio comprese dal viso di un eforo che gli veniva teso un agguato. Pertanto si rifugiò nel tempio di Minerva. Affinché non potesse uscire da qui, subito gli efori bloccarono i battenti di quel tempio e distrussero il tetto, affinché più velocemente morisse sotto il cielo scoperto . La madre di Pausania, dopo che seppe della scelleratezza del figlio, tra i primi portò una pietra all'entrata del tempio, affinché il figlio venisse rinchiuso. Questo, essendo stato portato via in fin di vita dal tempio, subito esalò l'anima. Così Pausania macchiò una grande gloria di guerra con una morte vergognosa. Alcuni dicevano che era indispensabile che il suo corpo venisse sepolto con quelli che erano stati condannati a morte  ma ciò dispiacque ai più. Lo sotterrarono lontano da quel luogo, dove era morto; da lì più tardi, in seguito al responso del dio di Delfi, fu disseppellito e fu sepolto nello stesso luogo, dove aveva lasciato la vita.
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