Studiare per la vita non per la scuola - Versione latino Littera Litterae Vol 1A
Studiare per la vita non per la scuola Versione latino tradotta dal Libro Littera Litterae Vol 1A Pagina 90 Numero 1
In epistula ad amicum Lucilium ita scribitur a Seneca philosopho: "Non vitae sed scholae discimus: abundantia litterarum laboramus!". In schola enim saepe et tunc et hodie discipulis multa grammaticae praecepta impertiuntur, at negleguntur puerorum ingenia animique. Apud Latinos erat in proverbio: "Verba movent, exempla trahunt". Itaque a magistro traduntur antiquorum philosophorum sententiae et probae vitae exempla discipulis praebentur. Boni ac seduli multi discipuli sunt, quoniam scholam et socios diligunt, magistrorum consilia audiunt et idoneos libros legunt: ita enim non scholae, sed vitae discent.
Traduzione
In una lettera all'amico Lucilio così viene scritto dal filosofo Seneca: “ Studiamo non per la vita, ma per la scuola: soffriamo per l'abbondanza di studi letterari!”. A scuola infatti spesso, sia un tempo che anche oggi, sono impartiti agli alunni molti insegnamenti di grammatica, ma vengono ignorati i caratteri e gli animi dei ragazzi. Presso i Latini era detto in un proverbio: “ Le parole muovono, gli esempi trascinano”. Perciò vengono insegnati dal maestro i detti degli antichi filosofi e vengono dati agli alunni gli esempi di vita onesta. Sono molti gli alunni buoni e zelanti, poiché preferiscono la scuola e i compagni, seguono i consigli dei maestri e leggono libri appropriati: così infatti studieranno non per la scuola, ma per la vita.