Insistendo si guadagna - Versione latino Il Nuovo Expedite
Insistendo si guadagna Versione di latino tradotta
dal Libro Il Nuovo Expedite I Pagina 130 Numero 29
Quidam Graecus,qui se peritum poetam putabat,quia imperatorisi Augusti gratiam sibi conciliare volebat,cotidie Augusto occurrebat et ei longum poema porrigebat,in quo non solum innumerae ac mirae imperatoris virtutes sed etiam eius magna pietas erga deos celebrabantur;praeterea Augustus humani generis decus atque lumen Romani imperii appellabatur.Sed Augustus,qui adulatores et malos poetas spernebat,cotidie illum hominem depellebat eiusque opus recusabat.Tandem imperator,poetae pertinacia fessus,invicem parvum carmen ad poetae ludibrium scribit et,cum Graecum videt,ei porrigit.Poeta statim Augusti carmen legit et magnum gaudium simulat,postea nonnullos denarios imperatori dat dicens Vellem tibi plus dare,sed aliud non habeo.Ridet Augustus et,Graeci astutia delectatus magnam pecuniam malo poetae donat.
Traduzione
Un Greco,che si reputava un poeta esperto,poichè voleva conquistarsi la compiacenza dell'imperatore Augusto,ogni giorno si presentava da Augusto e gli porgeva un lungo componimento poetico,in cui venivano celebrate non solo le innumerevoli e straordinarie virtù dell'imperatore ma anche la sua grande devozione verso gli dei; inoltre Augusto era definito decoro del genere umano e salvatore dell'impero romano.Ma Augusto,che disdegnava gli adulatori ed i poetastri,ogni giorno scacciava quell'uomo e rifiutava le sue opere.Infine l'imperatore,stanco della cocciutaggine del poeta,a sua volta scrive un breve componimento per deridere il poeta e,quando vide il Greco,gli diede la sua opera. Subito il poeta legge la poesia di Augusto e finge un grande piacere,quindi porge poche monete all'imperatore dicendo: "Vorrei darti di più, ma non ho altro!".Augusto ride e,molto divertito dalla sua astuzia,dona al poetastro molto denaro.
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