Versione latino tradotta di Valerio Massimo
Urbini Panapionis servus, cum audisset dominum....
Traduzione
Uno schiavo di Urbino Panapione, avendo udito che il suo padrone era stato proscritto dai triumviri, scambiata la veste con lui uscì di nascosto dalla parte posteriore dell'edificio e lui non si pentì di essere stato ucciso al posto di Panapione. Anzio Restione proscritto dai triunviri ebbe come compagno della sua fuga un servo incatenato e marchiato a fuoco con un'inespiabile marchio di lettere. Questi, avendo riconosciuto i soldati che stavano per giungere, allontanato il padrone, non si vergognò di preparare il rogo e gettò sopra a questo che bruciava il povero dopo essere stato catturato e ucciso. Poi ai soldati che chiedevano dove fosse Anzio, rivolgendo la mano sul rogo, dati a loro stessi gli strumenti di tortura rispose che quello stava bruciando proprio lì. Dato che diceva cose simili al vero, gli fu attribuita fiducia.