Lisandro
Versione di latino tradotta di Cornelio Nepote dal Libro
Corso di Lingua latina per il Biennio 2° Unità 1-13 Pagina 333 Numero 42
Lysander Lacedaemonius magnam reliquit sui famam, magis felicitate quam virtute partam. Atheniensis enim in Peloponnesios sexto et vicesimo anno bellum gerentes confecisse apparet. Id qua ratione consecutus sit, haud latet. Non enim virtute sui exercitus, sed immodestia factum est adversariorum, qui, quod dicto audientes imperatoribus suis non erant, dispalati in agris relictis navibus in hostium venerunt potestatem. Quo facto Athenienses se Lacedaemoniis dediderunt. Hac victoria Lysander elatus, cum antea semper factiosus audaxque fuisset, sic sibi indulsit, ut eius opera in maximum odium Graeciae Lacedaemonii pervenerint. Nam cum hanc causam Lacedaemonii dictitassent sibi esse belli, ut Atheniensium impotentem dominationem refringerent, postquam apud Aegos flumen Lysander classis hostium est potitus, nihil aliud molitus est, quam ut omnes civitates in sua teneret potestate, cum id se Lacedaemoniorum causa facere simularet.
Traduzione
Lisandro Spartano lasciò di sè una grande fama acquisito piu' con la fortuna che con il valore.Infatti è noto che sconfisse gli Ateniesi dopo venticinque anni che combattevano contro i Peloponnesiaci. E' risaputo come abbia conseguito questa vittoria. La conseguì non per il valore del suo esercito, ma per l'indisciplina degli avversari che, poichè non obbedivano ai loro comandanti, disseminatiper i campi dopo aver abbandonato le navi, caddero nella morsa dei nemici. Per questo gli Ateniesi si arresero agli Spartani.Lisandro inorgoglito da questa vittoria, essendo stato sempre, anche prima, intrigante e spregiudicato, si abbandonò alla sua natura al punto che per colpa sua gli Spartani vennero in grandissimo odio alla Grecia. Infatti gli Spartani, sebbene fossero andati dicendo che per loro la causa della guerra era abbattere l’eccessiva dominazione ateniese, dopo che Lisandro si impadronì della flotta nemica presso Egospotami, nient'altro tramòche di tenere in suo potere tutte le città simulando di farlo per il bene degli Spartani.