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Versione di Cesare: Cesare attacca e sconfigge i Galli, da 'Corso di lingua latina per il biennio', di Laura Pepe, Danilo Golin. - Dalla grammatica alla traduzione - Unità 14-25 (Volume II)

 


Accelerat Caesar, ut proelio intersit. Eius adventu ex colore vestito cognito, turmisque equitum et cohortibus visis, quas se sequi iusserat, hostes proelium committunt. Utrimque clamore sublato excipit rursus ex vallo atque omnibus munitionibus clamor. Nostri, omissis pilis, gladiis rem gerunt. Repente post tergum equitatus cernitur. Cohortes aliae adpropinquabant: hostes terga verterunt. Fugientibus equites occurrunt. Fit magna caedes. Sedullus, dux et princeps Lemovicum, occiditur; Vercassivellaunus Arvernus vivus in fuga comprehenditur: signa militaria septuaginta quattuor ad Caesarem referuntur: pauci ex tanto numero se incolumes in castra recipiunt. Conspicati ex oppido caedem et fugam suorum, desperata salute, copias a munitionibus reducunt. Fit protinus, hac red audita, ex castris Gallorum fuga. Nisi totius diei labore milites essent defessi, omnes hostium copiae deleri potuissent. De media nocte missus equitatus novissimum agmen consequitur: magnus numerus capitur atque interficitur; reliqui ex fuga in civitates discedunt.

 
Traduzione

Cesare accelera, per partecipar allo scontro. Riconosciuto il suo arrivo dal colore della veste, e avvistate le schiere dei cavalieri e le coorti, cui aveva ordinato di seguirlo, i nemici intraprendono battaglia. E sollevatosi clamore da entrambe le parti, il clangore delle spade s'alza di nuovo dal vallo e da tutte le fortificazioni. I nostri, gettate via le lance, si battono corpo a corpo con le spade. D'improvviso, dietro alle spalle, si scorge la cavalleria. Le altre coorti s'appropinquano; i nemici volgono in fuga. I cavalieri si scagliano sui fuggiaschi. Viene compiuta una grande strage. Sedullo, comandante e capo dei Lemovici, viene ucciso; l'Arverno Vercassivellauno viene catturato durante la fuga; Settantaquattro insegne militari si recano da Cesare; pochi, da tanto ingente numero, ritornano al campo incolumi. Scorta dalla città fortificata la strage e la fuga dei propri uomini, abbandonata ogni speranza di salvezza, ritirano le truppe dalle fortificazioni. Avviene inaspettatamente, udita questa notizia, la fuga dei Galli dall'accampamento. Se i soldati non fossero stati sfiniti dalla fatica d'un'intera giornata, tutte le truppe dei nemici avrebbero potuto venir massacrate. A mezzanotte, inviata la cavalleria, ci si lancia all'inseguimento della retroguardia: un gran numero (d'uomini) viene catturato, e ucciso; i rimanenti s'allontanano dalla fuga, verso i villaggi.

 
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