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Livio: La testa di Postumio diventa una coppa ricoperta d’oro

Cum eae res agerentur, nova clades nuntiata est aliam super aliam cumulante in eum annum fortuna, L. Postumium consulem designatum in Gallia ipsum atque exercitum deletos. Silva erat vasta qua exercitum traducturus erat. Eius silvae dextra laevaque circa viam Galli arbores ita inciderunt ut immotae starent, momento levi impulsae occiderent. Legiones duas Romanas habebat Postumius. Galli oram extremae silvae cum circumsedissent, ubi intravit agmen saltum, tum extremas arborum succisarum impellunt; quae alia in aliam, instabilem per se ac male haerentem, incidentes ancipiti strage arma, viros, equos obruerunt, ut vix decem homines effugerent. Nam cum exanimati plerique essent arborum truncis fragmentisque ramorum, ceteram multitudinem Galli interfecerunt, paucis e tanto numero captis, qui, pontem fluminis petentes, interclusi sunt. Ibi Postumius, omni vi ne caperetur dimicans, occubuit. Spolia corporis caputque praecisum ducis Boii ovantes templo quod sanctissimum est apud eos intulere. Purgato inde capite, ut mos iis est, calvam auro caelavere, idque sacrum vas iis erat quo sollemnibus libarent poculumque idem sacerdoti esset ac templi antistitibus.



TRADUZIONE



Mentre si svolgevano queste operazioni, fu annunciata una nuova sciagura, ché la sorte ne accumulava in quell’anno una sopra l’altra, e cioè che in Gallia lo stesso console designato Lucio Postumio e il suo esercito erano stati massacrati. C’era una grande foresta attraverso la quale il console si accingeva a far passare l’esercito. Sulla parte destra e sinistra di quella foresta lungo la strada i Galli incisero gli alberi in modo che stessero fermi, ma che cadessero al minimo urto. Postumio aveva due legioni romane. I Galli, dopo aver circondato il margine esterno della foresta, appena la schiera entrò nel bosco, spinsero gli alberi più lontani che erano stati incisi; questi abbattendosi gli uni sugli altri, già di per sé instabili e malfermi, straziarono da ambo i lati armi, uomini, cavalli, al punto che a stento scamparono dieci uomini. Infatti, mentre la maggior parte era rimasta uccisa dai tronchi degli alberi e dai rami spezzati, i Galli uccisero il resto di quella massa di soldati; di un così grande numero furono catturati pochiche, mentre si dirigevano verso il ponte sul fiume, rimasero intrappolati. Là morì Postumio, combattendo con tutte le forze per non essere preso. I Boi trionfanti portarono le spoglie del cadavere e la testa recisa del comandante nel tempio che presso di loro è il più venerato. Quindi, spolpato il capo, come è loro costume incrostarono d’oro il cranio, e quello divenne per loro un vaso sacro con cui fare le libagioni nelle feste solenni e nello stesso tempo fu una coppa per il sacerdote e per i custodi del tempio.

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