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Cicerone: Cedan arma togae, da 'Lingua nostra'




Versione di Cicerone: Cedan arma togae, da 'Lingua nostra', di Giuseppe Grasso.
 
 

I
llud autem optimum est in quod invadi solere ab improbis et invidis audio 'cedant arma togae concedat laurea laudi'
.Ut enim alios omittam nobis rem publicam gubernantibus nonne togae arma cesserunt? Neque enim periculum in re publica fuit gravius umquam nec maius otium. Ita consiliis diligentiaque nostra celeriter de manibus audacissimorum civium delapsa arma ipsa ceciderunt. Quae res igitur gesta umquam in bello tanta? qui triumphus conferendus? Licet enim mihi M. fili apud te gloriari ad quem et hereditas huius gloriae et factorum imitatio pertinet. Mihi quidem certe vir abundans bellicis laudibus Cn. Pompeius multis audientibus hoc tribuit ut diceret frustra se triumphum tertium deportaturum fuisse nisi meo in rem publicam beneficio ubi triumpharet esset habiturus. Sunt igitur domesticae fortitudines non inferiores militaribus; in quibus plus etiam quam in his operae studiique ponendum est.
 
 
                                                             
   TRADUZIONE
 
 

Questa, d'altra parte, è la cosa migliore, per la quale sento che sono solito essere attaccato da uomini malvagi ed invidiosi: cedano le armi alla toga, ceda l'alloro militare alla gloria civile. Difatti, tanto per trascurare il resto, forse che le armi non hanno ceduto alla toga, mentre noi governavamo lo Stato? Tant'è che mai v'è stato pericolo più grave per la Repubblica, nè maggior tranquillità. Dunque le armi, scivolate giù dalle mani di cittadini estremamente arditi, sono cadute rapidamente a causa dei nostri propositi e della nostra oculatezza. E allora, quale impresa tanto grandiosa è stata mai compiuta in guerra? Quale trionfo da realizzare? Mi sia difatti concesso, Marco, figliolo, di gloriarmi presso di te, cui tende vuoi l'eredità di questa gloria vuoi lo spirito d'imitazione delle mie azioni. E' certo che un uomo lodato da ogni parte per il suo gran valore militare, Gneo Pompeo, mi ha concesso ciò, mentre in molti stavano a sentire, cioè di affermare che egli avrebbe riportato un terzo trionfo invano, se non avesse avuto, in virtù del beneficio da me apportato nei confronti dello Stato, dove trionfare. E pertanto vi sono determinate azioni eroiche di carattere privato non inferiori a quelle militari; ed è in queste, ancor più che in quelle, in cui è necessario riporre le nostre opere ed i nostri sforzi.
 

 

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