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Livio: Ercole e Caco


Evandro in Latio regnante, Hercules, fortis Iovis filius, cum ageret ex Hiberia armentum victi Geryonis, venit forte in loca quae circum Tiberim sunt et ubertate pabuli attractus, ut ex longo itinere comites et pecora recrearet, ibi sedem constituit. Tum Latinorum agros cotidie furtis infestabat Cacus, Vulcanis filius, ingentis corporis et magnarum virium pastor, qui in antro montis Aventini domicilium habebat. Cacus, cum Hercules quiesceret, eius boves noctu subduxit et, ne vestigiis furtum deprehenderetur, caudis in antrum suum iuvencas pertraxit. Sed Hercules mugitu boum fraudem detexit et latronem in spelunca corripuit atque clava percussit. Caco occiso, Evander ipse Herculi magnos honores tribuit, quod tanto malo fines eius liberaverat, et illam aram, quae etiam nunc Maxima appellatur, consecravit.


Traduzione



Regnando il re Evandro, Ercole rapì in Iberia la mandria di Gerione e con questa giunse in lazio. Qui, negli stessi luoghi vicino al Tevere costituì la sua dimora, per riprendere le forze con i suoi compagni dal lungo viaggio. In quel tempo il brigante Cacus, figlio di Vulcano,uomo dal grandissimo corpo e di grande violenza, saccheggiava il Lazio: questo tormentava i campi dei latini e rapiva i loro armenti, aveva la sede nella caverna del monte Aventino e lì portava le sue prede. Vedendo la meravigliosa mandria di Ercole, di notte, mentre il padrne dormiva, portò via i suoi buoi e affinchè non fossero scoperte le tracce del furto, condusse con violenza per le code le giovenche nella sua caverna. Ercole, mentre errava per quei luoghi per cercare la mandria, sentì i loro muggiti e così riconobbe il furto del brigante. Allora giunse nella grotta e uccise con la sua clava il ladro. Così Ercole avendo liberato la regione del Lazio da tanto male, il re Evandro dedicò a lui un monumento.


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