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Giustino: Eroismo di Cinegiro


Magna in pugnam euntibus animorum alacritas fuit, adeo ut, cum M passus inter duas acies essent, citato cursu ante iactum sagittarum ad hostem venerint. Nec audaciae eius eventus defuit: pugnatum est enim tanta virtute, ut hinc viros, inde pecudes putares. Victi Persae in naves confugerunt, ex quibus multae suppressae, multae captae sunt. In eo proelio tanta virtus singulorum fuit, ut, cuius laus prima esset, difficile iudicium videretur. Inter ceteros tamen Themistoclis adulescentis gloria emicuit, in quo iam tunc indoles futurae imperatoriae dignitatis apparuit. Cynegiri quoque, militis Atheniensis, gloria magnis scriptorum laudibus celebrata est, qui post proelii innumeras caedes, cum fugientes hostes ad naves egisset, onustam navem dextera manu tenuit, nec prius dimisit, quam manum amitteret; tunc quoque amputata dextera navem sinistra comprehendit, quam et ipsam cum amisisset, ad postremum morsu navem detinuit. Tantam in eo virtutem fuisse, ut non tot caedibus fatigatus, non duabus manibus amissis victus, truncus ad postremum et velut rabida fera dentibus dimicaverit.

Traduzione


Grande, dunque, fu lo spirito combattivo di coloro che si accingevano alla battaglia, al punto che , benchè tra i due schieramenti ci fosse la distanza di un miglio, essi si gettarono sul nemico tempestivamente , anticipando lo scoccare delle frecce. Nè mancò audacia a quell'evento: si combattè infatti con tanta virtù che avresti ritenuto da questa parte esserci uomini, dall'altra bestiame da allevamento. I Persiani vinti si rifugiarono sulle navi, tra cui molte vennero oppresse, molte prese. In quello scontro vi fu tanta virtù dei singoli che, sembra difficile dare un giudizio di cui fu la prima lode. Tra gli altri tuttavia spiccò la gloria del giovane Temistocle, in cui apparve l'indole della dignità del futuro generale.Venne anche celebrata con grandi lodi da scrittori la gloria di Cinegiro, soldato ateniese, il quale dopo le innumerovoli uccisioni del combattimento, avendo inseguito i soldati che fuggivano sulle navi, tenne con la sola mano destra la nave carica, e non la lasciò prima di perdere la mano; allora anche amputata la destra prese con la sinistra la nave, e avendo perso anche quella, trattenne la nave con i denti. Ci fu in quello tanta virtù, che non stanco per le tante uccisioni, non vinto dalla perdita delle due mani, mutiliato combattè fino all'ultimo e come una fiera rabbiosa.















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