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Livio: Peripezie di un'ambasceria del re Filippo









Philippus, Macedonum rex, ubi primum famam accepit Hannibalem Alpes transgressum, ut bello inter Romanum Poenumque orto laetatus erat, ita utrius populi mallet victoriam esse, incertis adhuc viribus, fluctuatus animo fuerat. Postquam tertia iam pugna victoria cum Poenis erat, ad fortunam inclinavit legatosque ad Hannibalem misit, qui per Apuliam petentes Capuam media in presidia Romana illati sunt deductique ad Valerium Laevinum praetorem, circa Luceriam castra habentem. Ibi intrepide Xenophanes legationis princeps a Philiuppo rege se missum ait ad amicitiam societatemque iungendam cum populo Romano; mandata habere ad consules ac senatum populumque Romanum. Praetor inter defectiones veterum sociorum nova societate tam clari regis laetus admodum hostes pro hospitibus comiter accepit: itinera cum cura demonstrat et quae loca quosque saltus aut Romanus aut hostes teneant. Xenophanes per praesidia Romana inde in castra Hannibalis pervenit foedusque cum eo atque amicitiam iungit.






Traduzione







Filippo, re dei Macedoni, non appena apprese la notizia che Annibale aveva superato le Alpi, come si era rallegrato, poiché era cominciata la guerra tra Romani e Cartaginesi, a quale dei due popoli fosse la vittoria, fino a questo punto essendo ancora incerte le forze, così era stato agitato nell’animo. Dopo che già nella terza battaglia la vittoria era con i Cartaginesi, si piegò per la sorte e mandò gli ambasciatori presso Annibale, i quali attraverso la Puglia dirigendosi verso Capua furono portati nel mezzo dei presidi romani e condotti presso il pretore Valerio Levino, che aveva l’accampamento intorno a Lucera. Allora intrepidamente il comandante dell’ambasciata Senofane affermò di essere stato mandato dal re Filippo per stringere amicizia e per fare unione con il popolo romano; e di avere gli incarichi per i consoli, per il senato e per il popolo romano. Il pretore tra la diserzione degli anziani alleati così interamente lieto della nuova alleanza di un così famoso re ricevette i nemici cortesemente secondo l’ospitalità; indicò con cura sia la via, sia i luoghi e la regione boscosa che o i Romani o i nemici ottengano. Senofane giunse attraverso i presidi romani da quel luogo nell’accampamento di Annibale e strinse con lui un patto e un’amicizia.







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