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Cesare: Sacrificio dell'alfiere Petrosidio








Sabinus, quos in praesentia tribunos militum circum se habebat, et primorum ordinum centuriones se sequi iubet, et cum propius Ambiorigem accessisset, iussus arma abicere imperatum facit suisque ut idem faciant imperat. Interim dum de condicionibus inter se agunt longiorque consulto ab Ambiorige instituitur sermo, paulatim circumventus interficitur. Tum vero suo more victoriam conclamant atque ululatum tollunt impetuque in nostros facto ordines perturbant. Ibi L. Cotta pugnans interficitur cum maxima parte militum. Reliqui se in castra recipiunt, unde erant egressi. Ex quibus L. Petrosidius aquilifer, cum magna multitudine hostium premeretur, aquilam intra vallum proiecit, ipse pro castris fortissime pugnans occiditur. Illi aegre ad noctem oppugnationem sustinent; noctu ad unum omnes desperata salute se ipsi interficiunt. Pauci ex proelio elapsi incertis itineribus per silvas ad T. Labienum legatum in hiberna perveniunt atque eum de rebus gestis certiorem faciunt.





Traduzione





Ai tribuni militari che, al momento, aveva intorno a sé e ai centurioni più alti in grado, Sabino dà ordine di seguirlo. Essendosi avvicinato ad Ambiorige, gli viene ingiunto di gettare le armi esegue l'ordine e comanda ai suoi di fare altrettanto. E mentre trattavano delle condizioni di resa e Ambiorige, di proposito, tirava in lungo il suo discorso, a poco a poco Sabino viene circondato e ucciso. A quel punto, com'è loro costume, i nemici levano alte grida di vittoria, si lanciano all'assalto, scompaginano i ranghi dei nostri. L. Cotta cade combattendo sul posto, come la maggior parte dei nostri. Gli altri si rifugiano nell'accampamento da cui erano partiti. Tra di essi, L. Petrosidio, aquilifero, attaccato da molti avversari, gettò l'aquila all'interno del vallo e cadde battendosi da vero eroe dinanzi all'accampamento. I nostri, a malapena, riescono a reggere agli attacchi nemici fino al calar delle tenebre; di notte, senza più speranze di salvezza, si tolgono la vita tutti, sino all'ultimo. I pochi superstiti raggiungono, per vie malsicure tra le selve, il campo del legato T. Labieno e lo informano dell'accaduto.








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