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Cicerone: Il ritorno di Cicerone dall'esilio


Cicero Attico salutem dicit
Cum primum Romam veni, fuitque cui recte ad te litteras darem, nihil prius faciendum esse mihi putavi, quam ut tibi absenti de reditu nostro  gratulare. Dyrrachio sum profectus ipso illo die, quo lex est lata de nobis. Brundisium veni postridie. Ibi iam erat Tulliola mea, natali suo ipso die, qui casu idem natalis erat et Brundisinae coloniae; quae res, animadversa, a multitudine Brundisinorum summa gratulatione celebrata est. Cognovi, cum Brundisi essem, litteris Quinti mirificio studio omnium ordinum legem comitiis centuriatis esse perlatam. A Brundisinis honestissimis ornatus, inde iter ita feci, ut undique ad me cum gratulatione legati convenerint. Ita ad urbem Romam veni. Cum venissem ad portam Capenam, gradus templorum ab infimo plebe completi erant. Similis frequentia et plausus me usque ad Capitolium celebravit, in foroque et in ipso Capitolio miranda multitudo erat. Postride senatui gratias egimus.

Traduzione

Appena giunto a Roma, e trovato qualcuno cui poter affidare una lettera per te, la prima cosa che ho creduto di dover fare è stata di esprimere all'amico assente la gratitudine e la gioia del ritorno. Sapevo bene, a dire il vero, che nel consigliarmi tu non sei stato né più risoluto né più prudente di me e neanche, in confronto all'affettuosa devozione che in passato ti avevo dimostrata, sei stato troppo sollecito nel tutelare la mia salute; ma ancora, che tu in un primo momento partecipe del mio errore o piuttosto della mia follia e compagno delle mie false paure hai sofferto crudelmente della nostra separazione e non hai trascurato sforzi, impegno, costanza, fatiche per rendere possibile il mio ritorno. Credo perciò in perfetta coscienza di poterti assicurare che in questo momento di esaltazione e di sospirata gratitudine una sola cosa mi è mancata per rendere completa la mia gioia: la tua presenza, o meglio il tuo abbraccio. Una volta che io abbia ottenuto questo, se mai lo trascurassi, e anzi, se mai non dovessi riguadagnare tutto quello che del tuo affetto ho perduto nel recente passato, davvero mi giu dicherei da me stesso non abbastanza degno di questo recupero di buona sorte. Circa la mia situazione personale, quanto avevo ritenuto fosse difficilissimo poter riacquistare, l'ho inoltre ottenuto oltre ogni mia aspettativa tutta la mia gloria forense e il mio prestigio in senato e un credito politico in determinati ambienti che contano.







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