Virtù dianoetiche, etiche e loro origine
Versione greco tradotta di AristoteleΔιττης της αρετης ουσης της μέν διανοητικς της δέ ηθικης η μέν διανοητική τό πλειον….
Traduzione
Poiché la virtù è di due specie, l'una dianoetica, l'altra etica, la dianoetica per lo più trae la sua origine e il suo accrescimento dall'insegnamento, perciò abbisogna di esperienza e di tempo; invece la virtù etica proviene da abitudine; perciò dall'abitudine ricevette anche il nome, leggermente modificato. Dal che pure è evidente che nessuna delle virtù etiche si genera in noi per natura; nessuna, infatti, delle cose che sono per natura prende abitudine diversa; per esempio la pietra, che è portata per natura all'ingiú, non si avvezzerebbe ad andare all'insù 10000 volte; né il fuoco si porterà mai all'ingiú, né alcun'altro degli esseri naturali Sì avvezzerebbe diversamente. Dunque le virtù non si generano né per natura né contro natura, ma nascono in noi che, atti per natura a riceverle, diventiamo perfetti in grazia all'abitudine. Inoltre, di quante cose avvengono in noi per natura, prima noi portiamo la potenza, poi manifestiamo il loro atti. Il che è evidente anche riguardo alle sensazioni ( Infatti non dall'avere spesso visto o spesso udito abbiamo acquistato i relativi sensi, ma al contrario avendoli, li usammo, non già li avremmo in grazia all'uso) : ma le virtù le acquistiamo essendo stati prima attivi, come accade anche nelle altre arti. Infatti le cose che dobbiamo imparare per farle, queste noi impariamo facendole; per esempio edificando si diventa edificatoria, e suonando la cetra citaristi. Così pure diventiamo giusti facendo le cose giuste, saggi facendo le cose sagge, forti facendo le cose forti.
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