Τό τειχος ην των Πελοποννησίων τοιονδε τη οικοδομήσει ειχε μέν δυο τούς περιβόλους…..
Traduzione
Il muro dei Peloponnesiaci era siffatto quanto alla sua costruzione. Aveva due cinte, una contro i Plateesi, l’altra se qualcuno attaccasse dall’esterno, dalla parte di Atene; e queste cinte distavano al massimo sedici piedi l’una dall’altra. Orbene tale spazio intermedio di sedici piedi era stato fabbricato con case distinte per le guardie e la loro contiguità era tale che appariva un unico muro compatto, munito di merli da entrambe le parti. Ogni dieci merli sorgevano torri grandi e della stessa larghezza del muro, le quali si stendevano anche esse verso la fronte interna del muro stesso e verso quella esterna, cosicché non vi era passaggio per camminare lungo le torri, ma bisognava passare nel loro centro. Di notte dunque, allorché il tempo era piovoso, lasciavano i merli e facevano la guardia dalle torri, che erano a poca distanza e ricoperte dal di sopra. Tale era pertanto il muro da cui vennero cinti i Plateesi.