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Cure dei genitori e dei maestri per l’educazione dei fanciulli

Versione greco tradotta di Platone

 


Οι γονειϛ εκ παίδων σμικρων αρξάμενοι μέχρι ουπερ αν ζωσι τουϛ υιειϛ καί…..

Traduzione

I genitori prendono i figli fin dalla tenera infanzia e, sinché vivono, li ammaestrano e li ammoniscono. Tostoché uno di esse intende le parole dette, la nutrice, la madre, il pedagogo e lo stesso padre gareggiano senza posa nel far sì che il figlio divenga quanto migliore è possibile, riguardo a ogni suo atto, riguardo a ogni sua parola insegnandoli e mostrandogli: “questo è giusto, quello è ingiusto, questo è bello, quello brutto, questo è santo, quello empio; fa questo, non far quello”. E se egli obbedisce di buon grado, bene; altrimenti, come un legno storto e piegato, lo raddrizzano con minacce e con percosse. Dopo di ciò mandandoli dai maestri, raccomandano loro di curarsi molto di più della costumatezza dei figli che dell’insegnamento delle lettere e di quello della cetra. E i maestri si prendono cura di ciò; quando poi i fanciulli abbiano imparato le lettere e comincino a comprendere le cose scritte, come un tempo la voce, mettono davanti a loro da leggere, sui banchi, carmi di poeti eccellenti e li costringono a impararli a memoria: carmi nei quali si contengono molti ammonimenti e molti racconti educativi e lodi ed encomi di antichi uomini buoni, affinché il ragazzo, mosso da emulazione, si limiti e aspiri a divenire tale. I maestri di cetra da parte loro fanno altrettanto: si curano della saggezza e badano che i giovani non commettano nulla di male; oltre a ciò, quand’abbiano imparato a suonare la cetra, insegnano anch’essi brani di altri eccellenti poeti, dei melici, adattando i canti ai suoni della cetra, e fanno sì che i ritmi e le armonie divengano familiari all’animo dei ragazzi, affinché essi siano più miti e divenuti più euritmici e più armonici possano giovare con la parola e con l’opera; infatti tutta la vita degli uomini ha bisogno di euritmia e di armonia.
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