Gli Ateniesi si mostrino clementi verso gli oppressi
Versione greco tradotta di Demostene
Δίκαιον ω ανδρεϛ Αθηναιοι δημοκρτουμένουϛ αυτούϛ τοιαυτα ϕρονουνταϛ ϕαίνεσθαι περί…..
Traduzione
E’ giusto che voi , Ateniesi, reggendovi a governo popolare, mostriate avere verso i popoli sventurati gli stessi sentimenti che vorreste avere verso gli altri riguardo a voi se mai – il non abbia a succedere – vi dovesse capitare qualcosa di siffatto. Bisogna infatti appaia sempre che i fortunati nutrano i sentimenti più generosi di fronte agli sfortunati, dal momento che per tutti gli uomini è incerto il futuro. Io sovente proprio qui alla vostra presenza intendo alcuni dire che, quando il nostro popolo ebbe la fortuna avversa, alcuni si misero d’accordo per salvarlo; e fra essi io al presente farò fuggevole menzione soltanto degli Argivi. Infatti non vorrei che voi, mentre godete la riputazione di salvare sempre gli infelici, in questa vicenda appariste da meno degli Argivi. Costoro, pur abitando una terra confinante con quella degli Spartani e vedendo questi dominare sulla terra e sul mare, non indugiarono né temettero apparisse che erano ben disposti verso di voi, ma anzi decretarono di giudicare nemici, se non vi fossero allontanati prima del tramonto del sole, gli ambasciatori giunti da Sparta, come dicono, per intimare la consegna di alcuni vostri fuoriusciti. E poi non sarebbe vergognoso, o Ateniesi, che il popolo degli Argivi in quei momenti non abbia temuto l’egemonia né la forza dei Lacedemoni, voi invece, che siete Ateniesi, temiate un barbaro? Eppure quelli potrebbero dire che sono stati più volte sconfitti dagli Spartani, voi invece, che avete vinto sovente il re, e non siete stati sconfitti nemmeno una volta, né dagli schiavi né da lui stesso.