In primo luogo bisogna considerare Filippo nemico irreconciliabile della nostra costituzione e della democrazia: se infatti non sarete persuasi di questo nel vostro animo, non vorrete prestare agli avvenimenti tutta l’attenzione che meritano; in secondo luogo bisogna sapere chiaramente che quante cose egli intraprende e ordisce tutte ora sono preparate ai danni della nostra città, e dovunque qualcuno combatte contro di lui ivi combatte a nostro favore. Qual è dunque la condotta propria degli uomini assennati Pienamente convinti di queste cose, deporre cotesta eccessiva e inguaribile indolenza, portare contributi e pretendere che ne portino gli alleati e badare e fare in modo che continui a sussistere quest’esercito ora costituito, affinché come egli ha una forza pronta, che può far del male e assoggettare tutti quanti i Greci, così voi abbiate pronta una forza capace di salvare e recare aiuto a tutti. Giacché non è possibile che voi, valendovi di soccorsi, facciate mai alcune delle cose occorrenti, ma apparecchiando un esercito e fornendo il vitto ad esso necessario e tesorieri pubblici e, come è possibile che si eserciti il più accurato controllo dei denari, così operando, bisogna richiedere a costoro il conto delle spese e quello delle imprese al generale. E se voi farete così e queste cose le vorrete proprio sul serio, allora costringerete Filippo a mantenere una pace giusta e a rimanere entro i confini della propria terra oppure gli farete guerra da pari a pari.