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Un parallelo tra Conone e Temistocle

Versione greco tradotta di Demostene
 


Πολλά μέν γαρ εστιν ώ ανδρες Αθηναιοι των υπό Κόνωνος πραχθέντων αξι επαίνου

Traduzione

Molte, infatti, o Ateniesi, fra le azioni compiute da Conone son degne di lode, e in grazia a tutte queste si conviene non abrogare i doni conferitigli per esse: ma l’opera più bella fra tutte è la ricostruzione delle mura. Il che qualcuno potrebbe riconoscere se paragonasse in che modo Temistocle, il più illustre fra tutti i suoi contemporanei, abbia fatto questa medesima cosa. Si dice dunque che egli consigliasse ai suoi concittadini di rialzare le mura e se giungesse qualcuno da Sparta, ordinò di arrestarlo; poi egli personalmente partì come ambasciatore alla volta degli Spartani. Là si tennero discorsi e alcuni vennero a riferire che gli Ateniesi ricostruivano le mura; allora egli si mise a negare e consigliò di inviare ambasciatori a fare un sopraluogo; e poiché questi non tornavano, esortò a mandarne altri. E tutti forse avrete inteso in quale maniera si dice li ingannasse. Io affermo dunque (e nessuno, per Zeus, o Ateniesi, intenda con invidia ciò che sto per dire, bensì consideri che sia vero), affermo che quanto l’agire palesemente è migliore che l’agire di nascosto e il fare qualsiasi cosa vincendo con le armi è più glorioso che non con l’inganno, tanto Conone rialzò le mura meglio di Temistocle: l’uno infatti agì di nascosto, l’altro compì questa stessa cosa vincendo quanti cercavano d’impedirglielo.
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