I Greci, concordi, saranno più forti del re di Persia
Versione greco tradotta di IsocrateΚαιτοι τινέϛ θαυμάζουσι τό μέγεθος των βασιλέωϛ πραγμάτων καί ϕασιν αυτόν….
Traduzione
Eppure alcuni ammirano la grandezza della potenza del re e dicono che egli è difficile a combattersi, esponendo i molti tumulti che egli cagionò fra i Greci. Io invece ritengo che quanti dicono tali cose non frastornino, ma anzi affrettino la spedizione. Se infatti, concordi noi, egli, pur trovandosi in difficoltà, fosse difficile a combattersi, per certo allora bisognerebbe fortemente temere quel momento, quando lo stato dei barbari sia saldo e divenga di un solo parere, noi invece, come ora, viviamo in guerra reciproca. Eppure nemmeno se essi convengono con le cose dette da me, nemmeno in tal caso giudicano rettamente riguardo alla potenza del re. Se infatti riuscissero a dimostrare che egli una volta nel passato fu superiore a un tempo a entrambe le città, naturalmente essi si accingerebbero a impaurirci anche ora. Ma se ciò non è accaduto e se, mentre noi e gli Spartani siamo discordi, egli appoggiandosi a questi o a quelli ha reso più gloriose le sorti ora degli uni ora degli altri, nemmeno ciò è segno della sua forza. Giacché in siffatte circostanze sovente piccole forze hanno prodotti grandi risultati; infatti anche riguardo a quei di Chio avrei da fare questo stesso discorso: se essi volevano accostarsi agli uni o agli altri, costoro diventavano vincitori per mare. E in realtà non è giusto considerare la potenza del re da ciò che egli ha conseguito come alleato di una parte, ma dal risultato delle guerre da lui stesso sostenute.
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