Esordio d’un discorso d’accusa: oneste promesse dell’oratore
Versione greco tradotta di LicurgoΠοιήσομαι τήν κατηγορίαν δικαίαν ουτε Ψευδομενοϛ ουδέν……..
Traduzione
Farò l’accusa giusta, senza mentire punto e senza uscire dall’argomento proposto. Infatti la maggior parte di coloro che si presentano a voi fanno la cosa più strana di tutte, giacché o danno qui consigli sulle faccende comuni o accusano e calunniano ogni cosa piuttosto che ciò su cui voi state per dare il voto. Orbene nessuna di queste due cose è difficile: né rivelare il proprio parere intorno a cose su cui voi non avete a deliberare né inventare un’accusa da cui nessuno saprebbe difendersi. Ma non è giusto che da un lato voi crediate di dare il voto retto e che quelli facciano l’accusa non retta. Però di queste cose la colpa sta in voi, o cittadini; infatti siete voi che avete dato tale facoltà a coloro che si presentano a parlare qui, e ciò pur avendo l’esempio più fulgido fra i Greci, il consesso dell’Areopago, il quale tanto differisce dagli altri tribunali che anche gli stessi condannati riconoscono che il giudizio è giusto. E bisogna che a ciò anche voi riguardando non vi affidiate agli oratori che sono estranei a questo affare; in questo modo il processo infatti si svolgerà per gli accusati senza calunnia e per gli accusatori senza punto ingannare, e a voi sarà lecito dare il voto più fedele al giuramento. Infatti è impossibile, senza un siffatto ragionamento, che quanti non stati rettamente ammaestrati diano un voto giusto. E io vi prego, o Ateniesi, di ascoltare la mia accusa sino alla fine e di non prendervela se io inizierò dai fatti che accaddero allora alla città, ma di sdegnarvi contro coloro che sono colpevoli di ciò e a causa dei quali ora io sono costretto a far menzione di tali cose.
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