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La valle di Tempe

Versione greco tradotta di Claudio Eliano
 


Φέρε ουν καί τα καλουμενα Τέυπη τα Θετταλικά τώ λόγω καί διαπλασωμεν…….

Traduzione

Orsù dunque, cerchiamo di descrivere con le parole e di delineare anche la tessalica Tempe: questo è un luogo che si stende fra l’Olimpo e l’Ossa. Tali monti sono altissimi e separati come da una mente divina e in mezzo contengono una regione la cui lunghezza raggiunge i quaranta stadi, la larghezza in certi punti è di un pletro, in altri di poco più. Vi scorre in mezzo il cosiddetto Peneo: in questo confluiscono anche gli altri fiumi, che uniscono ad esso le loro acque e così ingrossano il Peneo. Questa regione contiene località varie e d’ogni specie, non opera di mano umana, bensì opere spontanee della natura, la quale s’industriava per la bellezza allora, quando la regione ebbe il suo principio. L’edera infatti vi spunta e fiorisce abbondante e assai fitta ed a guisa di feconde viti s’inerpica sugli alti alberi e cresce insieme con essi; e molto tasso si stende fin sulla roccia e ricopre la pietra: e questa rimane nascosta, mentre si vede tutta la verzura, ed è una vera festa degli occhi. Nei luoghi piani e bassi poi vi sono boschi vari e recessi contigui, rifugi graditissimi ai viandanti per ricoverarsi nella stagione estiva; ed essi concedono altresì di frescheggiare piacevolmente. Attraverso alla valle scorrono anche parecchi rivi e zampillano sorgenti di acque fresche e graditissime a bersi.
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