Elogio della democrazia ateniese
Versione greco tradotta di Platone
Γεννηθέντες δέ καί παιδευθέντες οϋτως οι τϖνδε πρόγονοι ωκουν πολιτείαν…
Traduzione
Nati ed educati così, gli antenati di costoro vivevano avendo istituito per sé una forma di governo, della quale è giusto, in breve, far menzione. Una forma di governo è nutrimento di uomini, di buoni se buona, di cattivi se contraria alla buona. E’ necessario, pertanto, dimostrare che i nostri antenati furono allevati in buona forma di governo, per la quale, invero, ed essi furono valenti ed i contemporanei, ai quali questi morti si trovano ad appartenere. Lo stesso governo, infatti, e allora era ed è ora un’aristocrazia, nella quale ci governiamo da allora ininterrottamente quasi sempre. Uno la chiama democrazia, un altro diversamente, come gli piaccia: è in realtà, una aristocrazia con l’approvazione del popolo. Noi, infatti, sempre abbiamo dei re; questi qualche volta sono ereditari, altra eletti; ma padrone della città è in gran parte il popolo: assegna le magistrature ed il potere a quelli che siano stati giudicati i migliori, e nessuno, né per infermità, né per povertà, né per oscurità di genitori, è stato escluso, né per qualità opposte è tenuto in pregio, come in altre città, ma una sola è la norma: chi è stato riconosciuto saggio o valente ha potere e governa.