L’impero ateniese maestro di democrazia
Versione greco tradotta di Isocrate
‘Eπί τοίνυν τηϛ ημετέραϛ ηγεμονίαϛ ευρήσομεν καί τουϛ……
Traduzione
Orbene durante la nostra supremazia troveremo che sia le case private hanno fatto grandissimo progresso verso ilo benessere, sia le città sono divenute fiorentissime. Infatti noi non invidiamo quelle fra esse che crescevano in potenza, ne fomentavamo discordie istituendovi regimi contrari, affinché fossero in dissenso fra loro e ambedue si piegassero ai nostri servizi, ma ritenendo utilità comune la concordia degli alleati, amministravamo tutte le città con le loro stessi leggi, consigliandoci su di esse da alleati, non da padroni, presiedendo bensì a tutte le faccende politiche, ma lasciando che in privato i singoli fossero liberi, venendo in soccorso al popolo, facendo guerra alle oligarchie, ritenendo cosa grave che i più fossero sottomessi a pochi e coloro ch’erano più bisognosi quanto a sostanze, ma nel resto non erano punto inferiori, venissero tenuti lontano dalle cariche, inoltre che, pur essendo comune la patria, gli uni dominassero, gli altri vivessero quali meteci, e pur essendo cittadini per natura, venissero per legge esclusi dalla vita politica.